Zerocalcare in mostra alla Fabbrica del Vapore di Milano
Bellissima mostra introspettiva del fumettista Zerocalcare a Milano.
Ha inaugurato il 17 dicembre alla Fabbrica del Vapore di Milano la mostra Dopo il Botto del fumettista Zerocalcare.
L’esposizione è visitabile fino al 23 aprile 2023 ed include oltre 500 tavole e bozzetti originali ed alcuni video dell’artista. Per capire meglio il suo operato bisogna andare indietro negli anni e ripercorrere la sua biografia.
Chi è Zerocalcare?
Michele Rech, in arte Zerocalcare, nasce nel 1983 in provincia di Arezzo per uno “spostamento momentaneo” dei suoi genitori ma ben presto rientra a Roma, la città a cui davvero appartiene.
Michele vive la sua infanzia circondato da fumetti, da Topolino a Paperino, Lupo Alberto, Cattivik e i manga giapponesi, da Dragon Ball a Ranma ½.
Più avanti arriveranno anche i supereroi Marvel, insieme a Rat-Man di Leo Ortolani.
Nel frattempo Michele scopre anche la prima console portatile, il Game Boy di cui si innamora…e poi c’è la tv, con Robin Hood della Disney, I Cavalieri dello Zodiaco e Star Wars.
Nonostante la timidezza congenita e un precoce disadattamento, il ragazzo inizia a disegnare ossessivamente trasformando compagni di scuola e professori in personaggi dei fumetti.
Nel 1998 durante un concerto dei Chumbawamba a Roma salgono sul palco alcuni ragazzi dei centri sociali per parlare di alcune montature giudiziarie avvenute qualche mese prima…
Michele rimane colpito e inizia a frequentare la scena punk musicale della Capitale interessandosi anche a vicende politiche che gravitano in Italia e nel mondo.
Diventa straight-edge e inizia a fare parte di un piccolo gruppo di persone: ragazzi come lui con gli stessi ideali con cui si da forza.
In questo periodo Michele inizia a farsi conoscere e ben presto è sommerso di richieste di disegni per manifesti e locandine di concerti, iniziando poi a collaborare con piccoli editori che si occupano della scena fumettistica indipendente e, leggendo libri di altri autori, la sua mente di apre a tematiche nuove.
La strada verso il successo
Nel 2007 partecipa a un concorso a livello mondiale indetto dalla DC Comics e, facendosi votare dai suoi conoscenti e contatti, lo vince assicurandosi un salario per un anno e facendosi conoscere ancora di più.
Nel 2012 la casa editrice Bao Publishing si accorge di lui e ristampa La profezia dell’Armadillo in un’inedita versione a colori. Dopo neanche tre mesi esce il primo lavoro commissionato da Bao Un polpo alla gola.
Il libro raggiunge il primo posto nella classifica dei libri più venduti su Amazon e da qui per Zerocalcare è tutto in salita.
Negli ultimi dieci anni Zero ha fatto tantissimi libri, i suoi firmacopie sono sempre affollatissimi e nel 2021 ha prodotto anche una serie Tv Netflix di estremo successo Strappare lungo i bordi che lo ha portato a raggiungere ancora più notorietà.
Notorietà e fama che a lui vanno un po’ strette, in contrasto con il suo essere chiuso, timido e taciturno.
La mostra alla Fabbrica del Vapore si può definire divisa in quattro macro aeree.
Dopo l’ingresso in cui si rivive raccontata anno dopo anno (attraverso una timeline curata da Oscar Glioti) la vita di Michele, ci si imbatte nella prima area.
Uno scenario quasi post-apocalittico, una strada vuota circondata da palazzi che recano i segni di un cataclisma…e in fondo alla via un meteorite che si schianta al suolo.
Il tema è quello della Pandemia, sulle facciate dei palazzi volti di personaggi che cercano una via di fuga, inseguiti da mostri interiori o forse anche esteriori, come potrebbe essere stato il governo che ci ha costretti per mesi a una reclusione forzata… o anche i vicini di casa, nascosti dietro le tende a spiare i movimenti altrui pronti a giudicare e denunciare.
Dietro gli edifici, ci sono due aeree che definiscono due “mondi” differenti, quello interno e quello esterno a Zerocalcare.
Il primo è l’area definita più Pop, con i supereroi della Marvel, le action figure, le tavole dedicate ai cavalieri dello Zodiaco, i “Santi” e i “Demoni” del presente.
Troviamo alcuni ritratti dei “riferimenti/modelli/Santi protettori” di Zero, quali Kurt Cobain, Joe Strummer, T-rex, Il Secco, Martha, l’Oro di Rifredi, e alcune tavole sui Demoni e su “gli accolli”. Questo termine indica i lavori che gli vengono commissionati; quando questi vengono meno viene preso da un senso di vuoto. I suoi Demoni, la reperibilità, la solitudine, le angosce e le paure vengono raccontate sempre e comunque con ironia.
Alle spalle di questi pannelli, vi è la cosiddetta Biblioteca, in cui sui un tavolo circolare sono presenti tutti i suoi libri visionabili, con alcune tavole originali e degli estratti esposti lungo una vasta parete.
Dalla parte opposta della sala espositiva troviamo un altro mondo, quello sulla Politica, sui fatti “esterni” che comunque colpiscono molto l’autore.
Le tribù, i curdi, la Tav, Genova e il G8, le opposizioni sociali, i “Bevuti”, le insurrezioni, le donne e lo sport.
Si tratta quindi di storie abusi di potere, storie di esclusione ed emarginazione, lotta e resistenza.
Qui sono presenti molte locandine e volantini di manifestazioni e cortei, una parete è dedicata a Genova 2001, con al centro una frase evocativa “La memoria è un ingranaggio collettivo”.
Un invito a non dimenticare le ingiustizie sociali e a combatterle restando uniti.
Sempre in quest’area fanno capolino le locandine dei concerti, per lo più hardcore e punk, e un tablet con il videoclip a fumetti di Favole della band Gli Ultimi.
Vi è poi una zona un po’ piu chill, il Cinema, con delle sedute e uno schermo su cui viene proiettato il video di Rebibbia quarantine. Una storia legata appunto alla vita durante la pandemia, ambientate nel quartiere di Zero (Rebibbia appunto) con le musiche di Giancane e Still Little Fingers.
Alle spalle delle sedute, i color script e i bozzetti originali realizzati per la serie Strappare lungo i bordi.
La mostra conferma quanto Zerocalcare sia una persona speciale ed emotiva e mette a nudo tutte le sue emozioni e pensieri, vicini alla quotidianità attuale e degli ultimi decenni ed è per questo che l’artista è amato sia da adolescenti che dai ragazzi della sua generazione, cresciuti tra precariato e l’avanzata del web.
Per chi si riconosce in lui Michele si dimostra un po’ “dispiaciuto” e li invita a cambiare, a cercare di superare le proprie ansie e paure e vivere con più speranza e spensieratezza.
L’esposizione si conclude con il bookshop in cui si possono acquistare, ovviamente, tutti i libri dell’artista ma anche gadget come shopping bag, tazze, tovagliette per la colazione, poster, action figure, spillette e quant’altro.
Informazioni sulla mostra
La mostra Zerocalcare Dopo il botto è ideata da Silvia Barbagallo e curata da Giulia Ferracci. É prodotta da Arthemisia con la collaborazione organizzativa di Minimondi Eventi e Piuma e promossa dal Comune di Milano-Cultura negli spazi di Fabbrica del Vapore.
testo e foto a cura di
Emanuela Giurano
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