Alcol e amore nell’ultimo lavoro di Cortese “Cuorialcolici”

Alcol e amore nell’ultimo lavoro di Cortese “Cuorialcolici”
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L’ebrezza che solo l’amore ti può dare al centro del nuovo EP di Cortese intitolato “Cuorialcolici”, un intenso lavoro dove s’intrecciano le inquietudini e incertezze della personalissima prospettiva del cantante.

Lo scorso venerdì è uscito l’ultimo prodotto del cantante salentino Cortese. “Cuorialcolici” incorpora un sound che viene direttamente dagli anni ’80 e un ritmo caldo che riesce a sciogliere persino le fredde sere di dicembre. La track list è la seguente:
1. “Blues Bar”
2. “Gallipoli
3. “Maldidenti
4. “Bourbon” (scritta in collaborazione con Santoianni)
5. “Molecole”

Cortese

Usando le sue stesse parole:

Cuorialcolici è un piccolo disco che parla d’amore, il solito inossidabile amore, a volte ebbro, altre volte inebriante. D’altronde testa e petto non sono neanche poi così vicini tra di loro e il cuore resta sempre difficilmente raggiungibile dalla ragione, isolato, forse non a caso fisicamente e metaforicamente rinchiuso in una gabbia, quella toracica”.

Prima di passare alle domande ricordiamo in breve la ricca carriera di Michele Cortese che nel 2008 ha vinto la prima edizione italiana di X-Factor con la vocal band Aram Quartet. Nel 2015 vince il “Festival internazionale della canzone di Viña del Mar” in Cile, ed è stato co-coach della prima edizione cilena del talent-show televisivo The Voice.

Il Sudamerica è quindi come una seconda patria per lui che nel 2020 coglie l’opportunità per reinventarsi, decide appunto di usare solo il cognome e pubblica il signolo che segna l’inizio, Street Food. A Gennaio 2021 pubblica il secondo singolo dal titolo Febbre, che insieme a Hiroshima e Gladiatori è preludio dell’album Amore e Gloria, uscito il 29 Ottobre 2021. Ad aprile di quest’anno esce il singolo Blues Bar preludio di questo EP, ma passiamo alle domande.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Cortese in merito al suo lavoro nella musica e al nuovo album “Cuorialcolici”.

Bentrovato su The Soundcheck! Tra i 5 brani che compongono questo tuo nuovo EP qual è stato il più sentito o impegnativo da comporre e perché?

Ciao! Grazie! Ne citerei uno come più sentito e un altro come più impegnativo in realtà. Il più sentito “Blues Bar” per un fatto affettivo, perché il luogo di cui parlo che dà il titolo alla canzone è uno dei miei posti del cuore, in cui sono cresciuto. Il più impegnativo “Bourbon” perché ha avuto un’incredibile evoluzione e una bella lavorazione da quando è nato a quando è intervenuto Santoianni col suo feat, insieme lo abbiamo portato alla sua versione definitiva.

Cortese
Il nome del tuo album “Cuorialcolici” è una crasi tra due termini. Per quale motivo hai scelto questa particolare espressione che regala un’immagine molto particolare della tua interiorità?

L’ho scelta perché l’EP parla d’amore, l’argomento più antico che offre sempre più variabili di storie e ispirazioni per le canzoni. L’amore ha a che fare coi cuori delle persone, questi a volte si ritrovano ebbri d’amore, altre volte sono inebrianti d’amore, un po’ come succede con gli effetti dell’alcol.

La crasi l’ho pensata per rendere l’idea di qualcosa che succede spesso al cuore con l’amore, gli si attacca addosso e il distacco è sempre sfibrante. L’espressione l’ho presa da una frase in particolare della mia canzone “Molecole” che chiude la tracklist di questo disco.

“Jesus Christ Super Star” è stato uno dei musical che ti ha fatto scoprire il mondo della musica. Quali altri film/musical hanno influenzato i tuoi lavori?

Di film/musical che ho amato ce ne sono davvero tanti, di quelli che hanno in qualche modo influenzato la mia maniera di fare musica e cantare forse solo “Jesus Christ Superstar” e Tommy di Ken Russell, basato sull’album dei The Who.

Hai affermato in precedenti interviste che l’esperienza di X Factor non è stata molto “utile”. Potrebbe essere perché ai tempi era ancora poco consolidato rispetto ad adesso?

Sicuramente sì, come storicamente tutte le prime edizioni di un qualsiasi talent-show in Italia, tant’è che nel tempo dal format è sparita la categoria dei gruppi vocali e io all’epoca l’ho vinto con un gruppo vocale, e anche perché eravamo giovani e assolutamente inesperti. Adesso è diventato uno show pazzesco e un trampolino di lancio come pochi.

L’EP diventerà anche un fumetto. Ci può dire qualcosa in più su come sarà composto e dove potremo trovarlo?

Il fumetto, realizzato da Lulo, racchiude tre episodi che hanno accompagnato tre release nei mesi passati (“Blues Bar”, “Gallipoli”, “Maldidenti”), a ogni uscita abbiamo raccontato in vignette pubblicate sul mio profilo Instagram la storia di un amore turbolento. Con l’uscita dell’Ep ho stampato delle copie cartacee che regalo durante gli appuntamenti live a tutti coloro che vedo più spesso o più attenti sotto al palco.

Sei stato in Sudamerica moltissimi anni. Cosa ti hanno portato queste esperienze e cosa invece ti è mancato di casa?

Di casa mi è mancata casa, i miei affetti, il mio cane. Artisticamente tutto quello che ho vissuto in Sudamerica mi ha arricchito tantissimo ed è stato molto appagante perché mi ha consentito di realizzare dei sogni che in Italia non ero riuscito a realizzare appieno.

a cura di
Federico Zanoni

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Federico Zanoni

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