Roma medievale e il suo volto perduto nel tempo

Roma medievale e il suo volto perduto nel tempo
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Palazzo Braschi ospita, dal 21 ottobre 2022 al 5 febbraio 2023, un’esposizione di 160 opere della città datate tra VI e XIV secolo

Mosaici, affreschi, tessuti e altre opere mobili sono i protagonisti di una mostra che intende riscoprire e far conoscere il volto perduto della città di Roma, vero e proprio fulcro dell’Europa cristiana e del Mediterraneo tra il sesto e il quattordicesimo secolo.

Per tutto il Medioevo Roma è stata – insieme a Gerusalemme e a Santiago di Compostela – uno dei maggiori centri di pellegrinaggio; e chi vi si dirigeva era chiamato “romeo”. Si pregava sulle tombe degli apostoli e sugli antichi sepolcri dei martiri, si veneravano la Scala Santa e le prestigiose reliquie di Cristo, tra cui il legno e la croce. E a partire dal 1300, con il primo Giubileo indetto da papa Bonifacio VIII, il pellegrinaggio a Roma raggiunse il suo massimo impulso.

Sono state rinvenute oltre 1500 monete, tra antiche e medievali, nelle Grotte Vaticane. Appartenevano a pellegrini provenienti da ogni parte d’Europa, di ogni età e ceto sociale, e chi si era recato a Roma poteva procurarsi le quadrangulae, ovvero delle placchette o targhette, dei veri e propri souvenirs venduti fuori dai santuari insieme a cinte, borse, scarpe, erbe medicinali e molto altro.

Placchetta con pellegrino
rame lavorato, XIII secolo
Testa virile
(San Luca evangelista)
mosaico, XIII secolo
Busti dei santi Pietro e Paolo
pittura murale, 1277-1280
Le grandi basiliche

Con il 1300 le due basiliche di San Pietro e San Paolo divennero la meta obbligata dei pellegrini per ottenere l’indulgenza plenaria. Poi San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore si aggiunsero alle cosiddette “basiliche papali”. L’abside dell’antica San Pietro in Vaticano brillava grazie al mosaico del Duecento eseguito da Innocenzo III, ma è andato perduto nel 1592 con la distruzione dell’antica basilica vaticana. Ne rimangono alcuni frammenti, come quello del ritratto di Innocenzo III e di una fenice.

San Giovanni in Laterano, la mater et caput di tutte le chiese, è la cattedrale di Roma fondata nel 312 dall’imperatore Costantino. Nel Medioevo subì vari interventi di rinnovamento e l’aspetto attuale è il risultato di un rifacimento seicentesco ad opera di Borromini. Anche San Paolo fuori le mura fu voluta da Costantino tra il 326 e il 335, ma della prima decorazione non si sa nulla. Gli affreschi e i mosaici voluti da papa Leone Magno impreziosirono la basilica nel 400. Tra il XII e il XIII secolo i marmorari romani realizzarono il chiostro e rinnovarono l’arredo liturgico. L’incendio divampato nella notte del 15 agosto 1823 ha distrutto quasi totalmente la basilica poi successivamente ricostruita.

La basilica di Santa Maria Maggiore, eretta da papa Sisto III dopo il concilio di Efeso nel 431, conserva la sua struttura paleocristiana e il suo vero tesoro sono i mosaici. Ma di grande prestigio è anche il più antico presepe in marmo della storia dell’arte, realizzato nel 1291 da Arnolfo di Cambio.

“Il Medioevo è come spazzato via dalla tramontana con tutto lo spirito storico del passato. Roma ha perduto per sempre il suo incanto.”
Ferdinand Gregorovius

Ritratto di papa Innocenzo III
mosaico, 1205-1209/1212
Fenice
mosaico, 1205-1209/1212
Willem Adriaensz Van Nieulandt II
“Veduta di S. Giovanni in Laterano”
1600-1635
Clipeo con ritratto di pontefice
pittura murale, 1277-1280
Francesco Diofebi
“Ritratto di S. Paolo fuori le mura dopo l’incendio del 1823”
1823
Calchi del presepe di Arnolfo di Cambio da S. Maria Maggiore
Resina poliestere, dagli originali in marmo del 1281
I papi, il fiume e la città

Il termine “papa” ovvero “padre” divenne un titolo esclusivo del vescovo di Roma nel VI secolo, dopo il martirio in città di Pietro e Paolo e un successivo processo lungo e travagliato. Alla fine del 500 con il papato di Gregorio Magno si ebbe una svolta, lui stesso fornì le basi teoriche che ponevano la centralità della Chiesa romana nell’Occidente medievale. L’epoca carolingia, dal XIII al IX secolo, ha avuto come protagonisti anni di grande fermento culturale con la costruzione di nuovi edifici di culto.

Nel Duecento le due figure di Innocenzo III e Gregorio IX si opposero all’imperatore Federico II di Svevia dando vita ad un duro scontro tra Papato e Impero. La figura di Bonifacio VIII regalò grande lustro a Roma con il Giubileo del 1300. Lasciò alla cattedrale natìa di Anagni un grande numero di beni tra cui vari tessuti. I ricchi paramenti in opus cyprense – un richiamo al filo d’oro proveniente da Cipro – sono la testimonianza di uno splendore medievale tra i più importanti al mondo.

Il fiume Tevere è un altro grande protagonista della storia di Roma anche nel periodo medievale. Era una via di comunicazione sia per i trasporti di merci, sia per i passeggeri da un lato all’altro della città. Moli di attracco, case, mulini e magazzini caratterizzavano le rive del fiume con scene di vita quotidiana frizzante e vivace.

“Occorre non dimenticare che gli uomini e le donne di questo periodo sono i nostri antenati, che il Medioevo è stato un momento essenziale del nostro passato, e che un viaggio nel Medioevo potrà darvi il duplice piacere di incontrare l’altro e voi stessi.”
Jacques Le Goff

Piviale in opus cyprense
sciamito rosso ricamato con filo d’oro a punto teso, XIII secolo
Testa di Federico II
marmo, XIII secolo
Bacini ceramici
XII secolo
Lastra con cane
pietra e tessere di pasta vitrea, XI secolo
Ippolito Caffi
Il Tevere a Castel Sant’Angelo
1843-1857
Le icone mariane

Le immagini della Vergine e di Cristo hanno caratterizzato a Roma le grandi processioni, come nella notte di Ferragosto, oltre agli interni delle chiese e i muri della città. Hanno rivestito un ruolo di primo piano anche in epoca medievale, essendo oggetto di particolare venerazione da parte dei fedeli. Al centro di miracoli e leggende, come la Madonna della Catena di S. Silvestro al Quirinale. Il nome deriva da una prodigiosa guarigione di un indemoniato, a metà del XVII secolo, legato dalle catene che furono poi lasciate accanto alla tavola dipinta.

Madonna che allatta il bambino e angeli,
detta Madonna della Catena
tempera su tavola e pastiglia in argento dorato, XIII secolo
Crocifisso
tempera su tavola, XIII secolo

Oltre ad essere meta di pellegrini e ricca di arte, Roma nel periodo medievale è sempre stata anche un intreccio di culture. Con il suo stampo di natura politica, economica, artistica e religiosa, la città ha dato vita non solo a comunità cittadine, come quella ebraica già dal II secolo a.C., ma anche a veri e propri insediamenti stranieri. Nel Duecento, ad esempio, erano sorti una chiesa e un ospizio per la numerosa comunità proveniente dall’Armenia. Alle porte di Roma, a Grottaferrata, nel 1004 venne fondata un’abbazia bizantina, vista la presenza di una comunità greco bizantina. Questi esempi sono una preziosa testimonianza che ci lasciano intendere come lungo tutto il Medioevo la città ha unito, e continua ad unire ancora oggi, le sue bellezze artistiche senza tempo a culture da ogni parte del mondo.

a cura di
Federico Sozio

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Federico Sozio

Nato e cresciuto nella Città Eterna. Giornalista, conduttore radio e Tv, poeta e scrittore ha iniziato a scrivere pensieri e poesie all'età di 12 anni. La sua tesi di laurea in Lettere sull'indifferenza e "Gli Indifferenti" di Alberto Moravia ha dato una svolta sul suo modo di pensare della vita. Autore in varie antologie letterarie e del libro "Autoanalisi di un pensiero", è tra gli ultimi dei romantici come in una sua poesia "Chiusi gli occhi, assaporo l'Infinito". Profondo sognatore sempre a caccia di storie, emozioni e notizie da raccontare. Si interessa di arte, storia e tutto ciò che sia cultura e spettacolo.

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