Simple Plan e Sum 41 – Unipol Arena, Bologna – 08 ottobre 2022

Simple Plan e Sum 41 – Unipol Arena, Bologna – 08 ottobre 2022
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Il tour europeo dei Sum 41 e dei Simple Plan, iniziato il 20 settembre a Stoccolma, ieri sera ha fatto tappa all’Unipol Arena di Bologna

Vorrei iniziare questo articolo parlandovi della performance dei Simple Plan, che hanno suonato prima dei Sum 41. Purtroppo, però, non ho molto da dire poiché il gruppo ha iniziato a suonare alle 20.00, anziché alle 21.00 come era stato annunciato.

Tanto malcontento, e polemica, tra le persone che sono arrivate all’Unipol Arena di Bologna all’orario segnato sul biglietto, per poi scoprire che i canadesi si erano già esibiti.

Per citare Capitan Jack Sparrow (e il mio collega Edoardo), potremmo dire: “Questo è il giorno che voi tutti ricorderete come il giorno in cui avete quasi visto i Simple Plan“.

Fortunatamente sono riuscita ad entrare prima della fine della loro esibizione e, per quel poco che ho visto, posso solo dirvi che “spaccano”.

Quando la band si è esibita con tre canzoni iconiche degli anni 2000, l’Unipol si è infiammata, e ha iniziato a cantare sulle note di brani che hanno fatto la storia: All Star degli Smash Mouth, Sk8er Boy di Avril Lavigne e Mr. Brightside di The Killers.

Subito dopo questo madley pazzesco c’è stato un momento di romanticismo, con una proposta di matrimonio sul palco.

Come vi ho detto ho visto poco dell’esibizione ma, quello a cui ho assistito, mi è bastato per dirvi che la band ha grinta ed entusiasmo da vendere. É un peccato non aver assistito alla prima parte del concerto in cui i Simple Plan si sono esibiti presentando al pubblico i loro più grandi successi.

Spero ci saranno altre occasioni di vederli e che, questa volta, ci dicano l’orario reale di inizio del concerto.

Simple Plan (Immagine d’archivio)
Sum 41

La band canadese torna in Italia con The Does This Look All Killer No Filler Tour, per celebrare i 20 anni dall’uscita dei due storici album che hanno decretato il loro successo a livello mondiale.

Le icone del punk rock ci hanno regalato un concerto che ha ripercorso le tappe della loro carriera dal 2001 (anno di uscita di All Killer No Filler) al 2019 (Order in Decline).

Si parte subito con due canzoni storiche Motivation e The Hell song che hanno scatenato, fin dalle prime note, un pogo sfrenato nel parterre, che è durato per tutta la durata del concerto (vi garantisco che non sono mai stata così felice di trovarmi al sicuro sugli spalti).

Una carrellata dei brani che hanno segnato la mia adolescenza; da quelli più “cattivi” (come Into Deep, Out for Blood e Underclass Hero) fino alle ballad ( War, With me e Pieces) che hanno fatto emozionare molti dei presenti.

É come se il tempo si fosse fermato per i Sum 41; nonostante non siano più dei ragazzini hanno la stessa passione degli inizi. Deryck Whibley salta, corre e suona sul palco come se fosse ancora un ventenne. Certo la voce è un po’ cambiata e non arriva alle stesse tonalità degli inizi della sua carriera, ma i canadesi ci hanno fatto fare un tuffo indietro nel tempo, sbloccando un ricordo a tutti gli spettatori.

Sum 41 (Immagine d’archivio)
Un finale per chi non si fa ingannare

Il concerto passa veloce tra giochi di fumo, fiamme e, ovviamente, tanta musica.

Poco meno di due ore per ripercorrere 20 anni di carriera. Si arriva alla fine e l’ultima canzone è Fat Lips, il parterre ne approfitta per scatenarsi nell’ultimo pogo della serata.

Le luci si riaccendono: i Sum salutano il pubblico, scattano foto, lanciano i plettri e parte la musica.

La gente comincia ad uscire e il palazzetto inizia a svuotarsi, pensando che il concerto sia finito… e invece no! Il gruppo è risalito sul palco per un ultimo brano: Best of Me.

Quando le persone sentono le note della canzone, in lontananza, fanno retromarcia: alcuni fanno in tempo a rientrare, altri no. C’è una nuova ondata di malcontento… origlio le lamentele della gente nel parcheggio.

Mi dispiace non aver visto tutta la performance dei Simple Plan ma, sabato sera, ho fatto un tuffo nel passato e ho assistito ad un concerto spettacolare.

Punk never dies!

a cura di
Laura Losi

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Laura Losi

Laura Losi è una piacentina classe 1989. Si è laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l’Università degli Studi di Parma con una tesi sulla Comunicazione Politica di Obama. Avrebbe potuto essere un medico, un avvocato e vivere una vita nel lusso più sfrenato, ma ha preferito seguire il suo animo bohemien che l’ha spinta a diventare un’artista. Ama la musica rock (anche se ascolta Gabbani), le cose da nerd (ha una cotta per Indiana Jones), e tutto ciò che riguarda il fantasy (ha un’ossessione per Dragon Trainer). Nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo “Tra le Rose” e a breve vedrà la luce anche la sua seconda fatica, il cui titolo rimane ancora avvolto nel mistero (solo perché in realtà lei non lo ha ancora deciso).

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