Robert Capa in mostra a Palazzo Roverella

Robert Capa in mostra a Palazzo Roverella
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A Palazzo Roverella (Rovigo) arriva l’imponente mostra fotografica di Robert Capa, il più famoso fotografo di guerra.

Inizia sabato 8 ottobre, a Palazzo Roverella, Robert Capa. L’opera 1932-1954, la mostra dedicata al grande fotografo di guerra Robert Capa.

Palazzo Roverella ha aperto le proprie porte alla fotografia solo pochi mesi fa con un’esposizione dedicata al fotografo francese Robert Doisneau, che ha richiamato visitatori da tutta Italia. Si replica ora con un altro grande “Robert” della pellicola: Robert Capa che, con ben 366 scatti, mostra l’umanità dal 1932 al 1954.

Robert Capa

Robert Capa, al secolo Endre Ernő Friedmann, è il fotografo che più di tutti ha mostrato al mondo le guerre del ‘900, i conflitti ma anche grandi e profondi momenti di vita delle popolazioni colpite.

Fondatore insieme a Cartier-Bresson dell’agenzia Magnum Photos, Capa è considerato universalmente come il più grande fotografo di guerra e sarà proprio seguendo questa sua missione che perderà la vita nel 1954, in Indocina, calpestando una mina antiuomo.

La mostra

La mostra si divide in nove sezioni tematiche che ripercorrono vent’anni di lavoro sul campo; dalla guerra civile spagnola del 1936 a quella in Indocina del 1954 passando, ovviamente, per la Seconda Guerra Mondiale ed i famosi scatti dello Sbarco in Normandia.

Il curatore Gabriel Bauret afferma:

“Abbiamo deciso di presentare il periodo che va dal 1932 al 1954, un arco temporale estremamente importante nella storia dell’umanità in cui si sono succeduti eventi che hanno cambiato il mondo. La nascita dei totalitarismi portati avanti da Hitler, Mussolini, Franco e dai giapponesi.

Robert Capa è testimone di questa ascesa e di questa politica, è un personaggio fondamentale anche per le giovani generazioni. Non volevamo che questa mostra fosse solamente una retrospettiva fotografica ma che spingesse il visitatore ad interrogarsi su quei momenti che Capa ha immortalato e che ancora ci parlano e hanno un’analogia con il presente. Quello di Capa è uno sguardo portato verso le vittime, verso gli esclusi e verso i migranti. È una mostra pertinente con il periodo storico attuale.”

Il curatore Gabriel Bauret

A differenza delle classiche mostre fotografiche, con le immagini stampate su carta fotografica in grande formato ed incorniciate, quella di Rovigo vede un allestimento più moderno e ritmato fatto di scatti riprodotti su forex ed in dimensioni variabili che, accostati gli uni agli altri, creano racconti molto compatti e riempiono gli occhi del visitatore.

Non solo scatti di guerre ma anche grandi attimi di vita e speranza soprattutto nei momenti delle “liberazioni”, in cui vediamo bambini sulle spalle degli adulti che con sguardo felice accolgono la notizia della fine della guerra, uomini nei bar che festeggiano e le infermiere/autiste americane ed inglesi in pausa che lavorano a maglia all’ombra della jeep.

Una sfilata di fotografie che oltre a comprendere i lavori più iconici di Robert Capa, lascia anche molto spazio all’umanità più bella e disparata.

Sono molto felice di essere divenuto un fotografo di guerra disoccupato e tale mi auguro di restare fino alla fine dei miei giorni.

(Robert Capa)

Questa è la frase del fotografo che campeggia in una delle sezioni della mostra, e che apre la sala dedicata agli scatti nel mondo del cinema o ai ritratti degli amici, come la foto di Picasso fuori dal proprio studio.

Non solo foto

Oltre alle fotografie sono presenti alcune provinature dei rullini che mostrano, in tutto e per tutto, le sequenze di scatti che portano alle immagini che più conosciamo del fotografo e che per un amante di quest’arte sono testimonianze importantissime. Alcuni minischermi proiettano estratti del documentario di Patrick Jeudy dedicato al fotografo mentre la parte finale della mostra è riservata alle pubblicazioni dei reportage dell’epoca sulla stampa francese e americana.

Con questa mostra si ripercorre un periodo storico non poi molto lontano da noi: è un viaggio nei momenti più bui del ‘900, che non può lasciare indifferenti. È una straordinaria lezione di storia fatta da immagini in bianco e nero, scattate da un uomo che non ha mai avuto paura di rischiare la propria vita pur portare la sua testimonianza nel mondo.

Una mostra, quella di Robert Capa. L’opera 1932-1954, destinata a diventare uno degli appuntamenti più interessanti del panorama artistico di questo 2022/2023.

a cura e foto di
Anna Bechis

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Anna Bechis

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