“Strangis”: l’Ep d’esordio di Luigi

“Strangis”: l’Ep d’esordio di Luigi
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Dopo la partecipazione e la vittoria ad Amici, per Luigi Strangis inizia una nuova era che prende il via con “Strangis“, l’Ep d’esordio del cantautore

Dopo la vittoria del programma “Amici di Maria De Filippi”, l’Ep d’esordio, contenente sette tracce, rappresenta la conclusione del percorso artistico seguito all’interno della scuola da Luigi Strangis. La tracklist è composta dagli inediti presentati durante la sua permanenza nella scuola di “Amici”. Ad essi si aggiungono due brani: Rumore (un omaggio a Raffaella Carrà) e Riflessi, inedito del cantautore realizzato in acustico, entrambi estrapolati dal percorso live, compiuto durante le esibizioni televisive.

Due anime a confonto

L’Ep Strangis rappresenta la sintesi tra le due anime dell’artista, il quale alterna ballad pop-rock e tracce rigorosamente pop.

Le punte di diamante di questo Ep, contente uno spaccato netto, sono indubbiamente riscontrabili in Tienimi Stanotte e Partirò da zero, brani simbolo dei due mondi entro cui il cantautore si muove abilmente.

Tienimi Stanotte, brano che apre l’Ep, rappresenta l’evoluzione del cantautore verso una nuova direzione. È il tassello finale del percorso di crescita che ha interessato Strangis. Scritta interamente da Giordana Angi, la canzone tratta il tema dell’amore su una base pop-rock. Il sound è molto personale e non totalmente conforme ai contorni del pop odierno. La ballad che nasce da questo miscuglio è leggera e non troppo impegnativa, sebbene al tempo stesso ricercata nelle sue sonorità. Sulla stessa lunghezza d’onda è anche il brano Muro, un pezzo convincente, che Luigi riesce a interpretare al meglio grazie alla sua voce graffiante.

Partirò da zero è invece il brano portavoce degli aspetti più malinconici di Strangis. La canzone, scritta interamente dal cantautore, si discosta per il suo sound dalle precedenti. Il testo è un’analisi della fine di una relazione. Nel testo si racconta il momento del distacco dalla persona amata e tutta la malinconia tipica di quel momento.

La critica

Sebbene la critica e le radio, abbiano puntato maggiormente sulle ballad pop-rock, presenti nella prima parte dell’ep, possiamo affermare che Strangis è un artista che riesce a destreggiarsi perfettamente tra i due mondi tipici della sua generazione: quello della malinconia, e quello della leggerezza. Non ci resta dunque che concludere con la consapevolezza che non sempre gli artisti vadano necessariamente chiusi entro un unico genere musicale definendo il loro lavoro acerbo, poiché non conforme al resto dell’album o alle esigenze del mercato.

Semplicemente, bisogna tener conto, che per un cantautore, i brani sono spesso esperienze di vita ed emozioni vissute, e in quanto tali non meritano di restare rinchiuse nei cassetti soltanto per non annegare sotto i pareri altrui. Indubbiamente il percorso di crescita di Strangis, è ancora lungo, ma non bisogna confondere la ricerca di nuovi orizzonti e la voglia di crescere, con l’assenza di consapevolezza del proprio Io.

A cura di
Marta Canu

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