Zanna ci parla di “Transitorietà”
Cosimo “Zanna” Zannelli ci racconta il significato del suo novo singolo, “Transitorietà”, parte dell’album “Ogni possibile imperfezione”
Dopo anni passati a suonare la chitarra con gente come Pelù, Patty Pravo e Morandi, Cosimo “Zanna” Zannelli sta portando avanti, con una certa soddisfazione, una carriera da solista, iniziata nel 2019, con il suo primo album, “Strade Secondarie”.
“Transitorietà” è il suo nuovo singolo, tratto da “Ogni possibile imperfezione”, l’ultimo album. La canzone parla dell’“universale transitorietà di ogni passaggio umano sulla terra”. Con incredibile leggerezza, l’autore invita gli ascoltatori a riflettere sulla condizione umana e ad accettare il fatto di essere “di passaggio”, non come se fosse un destino inevitabile, ma come parte naturale della vita.
Noi di The Soundcheck lo abbiamo intervistato.
Ciao Zanna. Non sei certo un esordiente, ma se ti dovessimo chiedere un tuo identikit, come lo “disegneresti”?
Male, sono una frana a disegnare! Scherzi a parte…Per molto tempo mi sono espresso principalmente con la chitarra…A maturare una mia poetica per un percorso solista ho impiegato un po’… Adesso che sono al secondo album sono felice di essere qui e di proseguire su questa via.
Il tuo nuovo video è “Transitorietà”. Che cosa, di transitorio, ti ha ispirato a scrivere questa canzone?
Il culto delle persone per il proprio aspetto va di pari passo con un diffuso disinteresse per le profondità del pensiero…Mi interessa molto l’opportunità di invertire questa proporzione, una riflessione importante può lasciare traccia del nostro passaggio e dare un minimo contributo all’universo… È un’opportunità che riguarda molto di più la nostra anima e la nostra mente che non i nostri corpi, per quanto sia giusto prendersi buona cura anche del guscio che ci ospita. Tutto questo poi non deve essere necessariamente “pesante”…Si può fare con molta leggerezza attraverso l’ironia, senza prendere le cose troppo sul serio. La canzone parla del fatto che siamo tutti “di passaggio”. Però si intuisce come trovi la cosa naturale, anziché dolorosa. È assolutamente naturale. La morte e la vita sono eventi naturali. L’amore può sublimare tante cose ma è la consapevolezza ad aprire gli occhi. Essere lucidi rispetto alla nostra transitorietà spalanca le porte di una vita vera, ci si tolgono tante maschere e si va oltre tante sovrastrutture sociali…
Il video è una sorta di “collage” di strumenti: come nasce?
Nasce dall’idea di mostrare le parti suonate del brano come vignette di un fumetto che prende vita.
“Ogni possibile imperfezione” è il tuo nuovo album. Come lo descriveresti a chi non l’ha ancora sentito?
Nel titolo ho messo molto di ciò che raccontano le canzoni, ovvero quelle imperfezioni umane che rendono ognuno unico ed irripetibile, come un pezzo di artigianato.
a cura di
Sara Alice Ceccarelli
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