Gracie Abrams – Trabendo, Parigi – 21 maggio 2022

Gracie Abrams – Trabendo, Parigi – 21 maggio 2022
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Si è svolta sabato la tappa parigina del tour europeo di Gracie Abrams e noi eravamo presenti in una spedizione speciale.

“Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna”. Molti artisti americani continuano a ignorare il “Bel paese” nei propri tour europei, scatenando malumori frequenti. Per quanto riguarda Gracie Abrams, un gesto di follia ha permesso di trovarci nel posto giusto al momento giusto per potervi raccontare di questa esperienza.

Gracie Abrams è un’artista americana, figlia d’arte (il padre è infatti J.J. Abrams), con due EP all’attivo e già conosciuta negli USA. L’artista porta principalmente pop, in particolare il bedroom pop. È il primo tour per lei ed è stata quindi la prima volta che Parigi l’ha vista esibirsi.

Le Trabendo

Iniziando dal locale, il Trabendo è situato nel Parc de la Villette, uno spazio verde immenso, un polo di strutture pieno di attività e distaccato dal panorama urbano parigino. Per raggiungere il locale vanno percorse delle passerelle di legno sospese in mezzo a una fitta vegetazione, quasi come per entrare in un mondo fatato. Scendendo delle scale anguste, un piccolo spazio outdoor precede il vero e proprio locale.

Il Trabendo al suo interno risulta molto caratteristico, ma poco funzionale. Il locale è una specie di piccolo anfiteatro con una parte sopraelevata e una sullo stesso piano dello stage. Il palco è disposto asimmetricamente rispetto al parterre, permettendo un’ottima vista in certe zone del locale e pessima in altre. Non apriamo il capitolo sulla temperatura effettiva all’interno perché il Trabendo ha rischiato sicuramente un’autocombustione.

Apriamo i lavandini

In apertura ha avuto la possibilità di cantare Alix Page, artista simile a Gracie, deliziando il pubblico con del sano bedroom pop. Lei stessa accompagnata dalla sua chitarra ha eseguito sia inediti che cover, come “Yellow” dei Coldplay. Consigliamo per chi volesse ascoltarla per i suoi brani: “25” e “Radiohead“.

Ascolta l’ultimo EP su Spotify.

Gracie Abrams ha iniziato con “Feels Like” giusto giusto per partire con un brano “leggero” per iniziare già a far cantare il pubblico a squarciagola e dare il via libero alle emozioni. Durante tutta la durata del concerto l’artista americana ha avuto premura di interagire con il pubblico tra saluti, foto, video e cercando molto il contatto fisico. Tutto questo mentre sfoggiava importanti doti canore, quasi come se stessimo ascoltando la versione studio delle canzoni.

Al contrario di molti colleghi stranieri, le parti campionate sono state minime rendendo la performance sicuramente più “sincera”. Il locale non è molto capiente ma il pubblico presente è stato sicuramente un’arma forte per questo concerto. L’unica grande voce dei presenti elevatasi per ogni canzone ha tenuto compagnia l’artista per l’intero set.

La voce di Gracie è poi sicuramente un altro asso nella manica, non tanto per le note raggiunte, ma più per il suono della stessa. L’artista inoltre, nonostante sia il primo tour, ha interagito anche verbalmente con i presenti parlando in favore dell’amore in ogni sua forma e raccontando un po’ i retroscena del suo processo creativo. Ha infatti dichiarato che questi live hanno finalmente dato un senso alle sue canzoni scritte in camera da sola.

Diversi pezzi presentano un’intensità importante e se “abbassi la guardia” non puoi che sfogarti di tutte le lacrime di cui disponi in corpo. Gracie quando ha interagito ha mostrato gentilezza e genuinità non indifferenti, addirittura elogiando l’opener, pratica non sempre adottata dagli artisti. La versatilità nel passare poi da chitarra a tastiera, durante l’esecuzione di certi brani, è sicuramente un altro aspetto da non sottovalutare.

Questo concerto tira fuori i peggio fanboy o fangirl, pronti a empatizzare con l’artista, tra l’altro terminare con “I miss you, I’m sorry” alla chitarra, sola sul palco, è stata la mazzata finale. Prendete e piangetene tutti (semicit, ndr).

Allora sta Gracie?

Non è un concerto sicuramente per scatenarvi o ballare. Molti brani sono classificabili come heartbreak o sad songs di una giovane ragazza nella sua cameretta. Prendetelo come un concerto per scoprire il vostro lato più sensibile, cantare e lasciarsi andare alle emozioni più fragili.

L’artista deve crescere ancora dal punto di vista dei live, ma questo è il suo primo tour, non considerando gli opening a Olivia Rodrigo per alcune sue date negli States. Purtroppo il repertorio dell’artista è ancora “povero” di tracce, rilegando il live a una durata breve facendo rimpiangere il poco tempo trascorso a godersi il concerto.

Noi non possiamo che invitare l’artista a far uscire nuova musica per poterci vedere per più tempo sottopalco e magari volgere un invito ufficioso nel nostro Paese per la prossima volta.

La scaletta
  • Feels Like
  • Brush Fire
  • Better
  • minor
  • 21
  • Friend
  • Painkillers
  • Mess It Up
  • Camden
  • Long Sleeves
  • Block me out
  • Older
  • Rockland
  • The Bottom
  • For Real This Time
  • Wishful Thinking
  • I miss you, I’m sorry

a cura di
Luca Montanari

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