Duo Bucolico: il ritorno con “Via col Vento”

Duo Bucolico: il ritorno con “Via col Vento”
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Torna il Duo Bucolico con il nuovo disco “Via col vento“(Cinedelic Records). Un ritorno all’essenzialità senza aver perso lo smalto di sempre

C’era bisogno del ritorno del Duo Bucolico dopo 17 anni di cantautorato illogico d’avanguardia? La nostra risposta è sì. Perché Antonio Ramberti e Daniele Maggioli sono sempre rimasti quei due fricchettoni de I tempi d’oro, la loro canzone più famosa. Vi assicuro: sono gli stessi di vent’anni fa, autentici, sospesi fra sacro e profano.

Nudità assoluta

Inutile nascondersi dietro a un pareo sulla spiaggia portato Via col Vento, due anni di pandemia hanno riportato il Duo Bucolico alla nudità assoluta. 17 anni di tour instancabili, partecipazioni al Jova Beach, festival, accoglienza festosa dalla Svizzera a Palermo, tutto andato in fumo. E allora il Duo Bucolico ha tirato dal cilindro, consumato ma ancora integro, le storie e l’essenzialità che sempre li ha contraddistinti.

L’unica cosa che facciamo da sempre è raccontare storie. Il vento ha spostato la polvere dell’Ego, e in questa nudità abbiamo riscoperto la brama di ridere, il fuoco dell’essenzialità, la fame dell’ingegno.

E non c’è dichiarazione più autentica di questa. Perché il Duo Bucolico è sempre stata un’anomalia nel panorama della musica italiana. Un gioiello grezzo e puro nato dalle osterie della Romagna, dai luoghi di ritrovo di anime in pena, disadattati e sognatori, saltimbanchi e clown, saggezza paesana. Un percorso che parte dalle cantinette nel centro di Rimini fino a Novafeltria e su per Pennabilli e Miniera, posti sperduti che pullulano di personaggi fuori dal comune.

Bucolicesimo

Da queste forme di pensiero anarchiche e fuori dall’ordinario ha preso forma il Bucolicesimo, non a caso titolo di un album emblematico del 2011, manifesto del loro stile e delle loro idee.

Non è bucolico far colazione col cappuccino, è più bucolico far colazione con il nocino. E quindi guardo le stelle in cielo e mi rendo contro di essere vivo, sono un arbusto di crauti pieno di luce, di neve e di vino.

Certezze lapidarie e perentorie che non lasciano adito a dubbi.

E ora si ricomincia da zero o magari da tre, come diceva Troisi in quello stupendo film. Ma quella risata, quell’attitudine è rimasta intatta come il furgone di Ramberti. Acqua e olio tutto a posto e passate alla cassa. Nuovo disco e nuovo tour per il Duo Bucolico. Si riparte alla grande, fra chitarre e synth, risate e cori da stadio, sentiamo già la voce del mister sentenziare:

“I fondamentali cazzo, i fondamentali!”

Il disco

Si parte fra parei che volano col vento sulla spiaggia di Riccione e coretti da spiaggia col brano che da il titolo al disco Via col Vento. Il Duo Bucolico è tornato, messaggio ai naviganti, facciamo festa sulla Motonave Maria Cristina in partenza dal molo di Rimini. Io Boia, emblematico titolo provocatorio con una storia di un boia consolatore di vedove. Rieccoli, intatti e vitali, i personaggi del Duo Bucolico che sembrano rinascere sotto una luce nuova.

Patagonia & Pataca non è un refuso sonoro dei peggiori bar di Miramare, ma un divertessement in salsa sudamericana.Tastierine sghembe coaudivate dal supporto di Tonino 3000, assemblatore di suoni e ritmi. Memo remoto, altro personaggio inventato. Sorta di supereroe casalingo che interviene a risolvere i vuoti di memoria, fino al finale avrò chiuso il gas che ricorda la prosa Oh Mamma di Giorgio Gaber.

Cappuccetto e rock’n’roll: questa volta sono le favole riviste alla loro maniera. Nei boschi c’è un rave party coi personaggi delle favole a festeggiare e la morale a farsi fottere. La fattoria è una filastrocca che riprende a prestito ancora il teatro canzone di Gaber.

C’ha ragione Marx vede l’essenzialità del piano e della voce di Ramberti. La storia di un barista coerente con gli ideali marxisti e la lotta di classe, ma nel bar tutti gli danno ragione e nessuno paga la consumazione. Ironia e comicità, la risata che diventa sberleffo libertario. Il disco si chiude con le note malinconiche di Gino Strada. Anche qui niente proclami, forse il Duo Bucolico li lascia all’ascoltatore.

Ancora una volta il Duo Bucolico ci invita nel loro mondo. Non ci sono insegnamenti ma, attenzione, neanche leggerezza frivola, non fatevi fregare dalle apparenze. Stile di vita e attitudine al sano cazzeggio e alla libertà da vincoli di pensiero, di qualsiasi tipo. Sono maestri ma non prendeteli troppo sul serio, sono personaggi ma hanno profondità inaspettate. Il Duo Bucolico è un percorso attivo da 17 anni, un Magical Mystery Tour in salsa romagnola con l’imbonitore che invita bambini grandi e piccini a salire sull’ottovolante. Vi aspettano a braccia aperte, come si fa con gli amici di sempre fra ritornelli sguaiati e abbracci fraterni.

a cura di
Beppe Ardito

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Beppe Ardito

Da sempre la musica è stata la mia "way of life". Cantata, suonata, scritta, elemento vitale per ridare lustro a una vita mediocre. Non solo. Anche il cinema accompagna la mia vita da quando, già da bambino, mi avventuravo nelle sale cinematografiche. Cerco di scrivere, con passione e trasporto, spinto dall'eternità illusione che un mondo di bellezza è possibile.

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