Zucchero – Arena di Verona – 25 aprile 2022

Zucchero – Arena di Verona – 25 aprile 2022
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Come un Partigiano Reggiano: Zucchero apre il tour all’Arena di Verona per la Festa della Liberazione.

Che una scintilla accenda arcobaleni e rassereni il mondo” così si apre lo scenario del concerto del blues man di Roncocesi lo scorso 25 aprile a Verona.

Un enorme cornice a forma di sole (che aveva un nonsoché di piacevole rimando a Festivalbar ndr), e un disegno a stemma del suo cappello si presentano allo spettatore che si comincia a sedere in un’arena di Verona gremita di gente, che attendeva da ben due anni questo concerto. “Sinceramente non sapevo chi avrei potuto trovare dopo tutto questo tempo. Grazie per la pazienza” annuncia appena entrato sul palco Zucchero.

Tante date e… capienza massima!

Come sarà un concerto dove ci si siede vicini, e dove ci si può alzare sul posto per ballare al ritmo della musica live? Molte di queste domande saranno bazzicate in testa ai quasi 12 mila presenti ieri, al suo concerto. Eppure, tutti i dubbi hanno presto trovato via d’uscita, al ruggire del blues man emiliano e della sua super band.

Lunedì sera, 25 aprile, Adelmo Fornaciari alias ZuccheroSugar” si è esibito su uno dei palchi più noti e suggestivi di tutta Europa, presso l’anfiteatro romano di Verona. Anche a sua detta “uno dei palchi più belli e caldi dell’Europa, e forse a questo punto, del mondo”. “È una bella f***, è nata così.  L’arena ti abbraccia, ti dà tutto quello che puoi avere”. Concerto sold-out, che vedrà la presenza dell’anima blues reggiana per ben 14 date all’Arena e altre 5 date in Italia a luglio fra cui:

02/07 Nichelino (Torino)
04/07 Este (Padova)
07/07 Palmanova (Udine)
08/07 Parma
20/07 Lucca

Il concerto del 25 aprile

Un concerto di ben 28 brani, e 2 ore mezza di puro concerto, di ritmo blues… e con capienza massima! Sembra un’era fa. Nonostante i controlli e restrizioni con mascherine FFP2 presenti, l’aria che si respirava in Arena era di un inizio alla normalità. Un ritorno alla carica energetica che ci manca e mancava da tempo, e che quasi nessun altro artista italiano come Zucchero sia invece in grado di trasmettere così bene.

Brani come “Miserere”, la cover dei Coldplay, “The Scientist” (dal nuovo album “Discover”), che a sua detta “è un brano che mi piace molto, e per cui eccomi qui a riproporlo nella mia versione”. È poi la volta dell’intensità e dell’emozione del brano “Ho visto Nina volare” con il cameo di Fabrizio De André nel video dietro stante. La scenografia e le immagini profonde accompagnavano l’atmosfera già scaldata dalle voci di Zucchero e band (e bravo a Sugar per la scelta di offrire al pubblico anche il diletto visivo! ndr) che non è stato esente di qualche rimando alla guerra in Ucraina ma anche a tutte le altre guerre.

Alla fine la quotidianità è tutto un telegiornale che si ripete, ogni giorno ce n’hai una diversa e non sai più come comportarti. Le guerre poi si ripetono… speriamo che le scintille future portino solo a cose belle.

Zucchero

Canzoni graffianti, canzoni che balli perché hai il ritmo nelle vene, canzoni ironiche, sentimentali e profonde. Ma anche canzoni di ridenti doppi sensi che di sensi ne prendono molti. Canzoni che ti entrano dentro, e dalle quali non ne puoi più uscire.

Ho 50 brani preparati per questo tour, che intercambio di sera in sera per non annoiare mai il pubblico” ci dice Zucchero nell’intervista post concerto. Il nostro “Sugar” è così, scalda l’atmosfera con il suo ruggito, e il suo blues che penetra da tutti i pori come un sole della savana. L’artista è capace di creare un’atmosfera calda e amica che ti fa sentire quasi come fossero tutti invitati a casa sua.

Ovunque io posi il mio cappello, significa che questa è casa mia”

Zucchero

La band e la diversità che arricchisce

La band che ha accompagnato e diretto il concerto era a dir poco, spettacolare! Ognuno di loro eseguiva la sua parte facendo percepire la sua presenza a 360 gradi. Fra di loro artisti internazionali di grande successo che hanno collaborato con diversi artisti nel mondo. Paolo Jones, (musical director e basso), Kat Dyson (chitarre), Peter Vettese (piano), Mario Schilirò (chitarre), Adriano Molinari (batteria), Nicola Peruch (tastiere), Monica Mz Carter (batteria e percussioni), James Thompson, Lazaro Amauri e Oviedo Diluoiut (fiati) e Oma Jali (corista).

Omai Jali e Kat Dyson

Una bellissima scoperta, con una vocalità e presenza scenica di una qualità a dir poco spettacolare è Oma Jali, la corista appena reclutata. “L’ho scoperta su YouTube e ha fatto “The Voice France” e quando l’ho vista esibirsi con “Think” di Aretha Franklin ho detto “cazzo questa qui spacca il culo” ci confida Zucchero nell’intervista.

La forza di questa band secondo me? Sicuramente la bravura artistica ed esperienza pregressa in giro per il mondo, ma un buon pizzico di diversità culturale e di diversi generi sul palco è un ingrandimento ricco e da non sottovalutare. Bravissimo Zucchero, e grandissima band!

Ma l’adrenalina del concerto non è finita qua. Abbiamo piacevolmente terminato la serata facendogli un’intervista con qualche domanda sul tour e sulla sua vita personale del momento. E anche questa situazione in presenza era da tanto che non si faceva.

L’intervista a Zucchero: dai tours a racconti di vita

In un ristorante adiacente all’Arena io e un paio di giornalisti abbiamo il piacere immenso di fermarci a chiacchierare con Zucchero e il suo management di organizzazione del “World Wild Tour” e di attimi della sua vita. Come amici che si ritrovano dopo tanto tempo di distanza… inziamo con la domanda “Come mai la scelta di questi brani che non facevi da tempo?

Beh, sono brani che ho amato, e che mai sono stati usati come singoli. “Lecca le mie pene”, e “Senza Rimorso” e anno di “Miserere” degli anni ’90 hanno fatto parte di quel periodo brutto. Ero messo male, e mi sono venute fuori queste canzoni. Ma va bene così! Altrimenti non avrei scelto di fare il Blues; il blues ha sempre un velo di tristezza. The Blues is…  dentro di te.

Scegliere queste canzoni che non facevo da tempo, e poi durante il 25 aprile è libertà, finalmente siamo insieme. Non sapevo nemmeno cosa potessimo fare, e quanto potessi aizzare il pubblico. Io devo saperle queste cose perchè non volevo fare qualcosa di diverso dalle regole. Volevo smuovere tutti, finalmente!

Zucchero

L’amicizia con Eric Clapton e il concerto a Berlino

In vista del concerto insieme all’amico Eric Clapton del prossimo 29 maggio a Berlino, Zucchero ci confida di più sul suo rapporto con l’artista britannico.

Eric Clapton è una persona stupenda, oltre che un artista incredibile. L’ho conosciuto durante il mio tour in Sicilia grazie a Lori Del Santo, che era mia fan. Lui nemmeno mi conosceva, eppure dopo il concerto è venuto da me in camerino (io ero incredulo) e mi disse tre parole: “Fantastic concert. Fantastic band. The world must see this show”, e poi mi ha chiesto “Vuoi aprire con me nelle Arene i miei concerti nel mondo? Mi piacerebbe averti come supporter”. Beh e io non potevo che dire di sì.

Da lì le case discografiche hanno capito il potere che avevo, e sono partite le varie chiamate. Eric non mi ha mai lasciato solo, nemmeno quella volta che aveva una febbre “I can’t let you down”, e senza soundcheck abbiamo suonato le canzoni che mi diceva di fare. “Alla fine, suonare dal vivo è così, è il bello del live. E per me il futuro è assolutamente live.

Lo sapevate che sono anche padrino del figlio di Sting? Le casualità delle conoscenze… è una bravissima persona!

Zucchero

Mille curiosità mi attraevano per fare più domande, ma ahimè il tempo è tiranno. Una domanda e riflessione mi sorgerebbe spontanea, e spero di fargliela in live in una prossima occasione. Come riesce questo grandissimo artista a mantenere la fedeltà con le sue radici e terra natia, seppur vivendo in un mix culturale all around the world, in una band internazionale e viaggiando per tutto il mondo?

Attenderò una sua risposta. Ma se potessi ipotizzarne una, direi che forse la ricetta vincente è che la semplicità e realtà di una persona ripagano sempre. Zucchero arriva, senza fronzoli o paroloni, ma frasi dirette “che belle scene di lei che viene di bocche piene che fan pendant” e “Il pelo dell’uovo”che forse qualcuno può interpretare come “espressioni da trattoria”. Ma sarebbe una considerazione povera e ignorante per chi pensa che la vita sia un unico sermone che tutte le mandrie devono seguire.

La verità è più nuda e cruda, certo, ma allo stesso tempo più poetica: perché è vera e arriva a tutti. Ed è questo che un artista dovrebbe fare. Arrivare ed ispirare poesiee non solo!

Ecco a voi la scaletta del concerto del 25 Aprile sera:
  1. Spirito nel buio
  2. Soul Mama
  3. Il mare impetuoso al tramonto salì sulla Luna e dietro una tendina di stelle…
  4. Sarebbe questo il mondo
  5. La canzone che se ne va
  6. Partigiano reggiano
  7. 13 buone ragioni
  8. Ci si arrende
  9. Pene
  10. Facile
  11. Vedo nero
  12. Baila (Sexy Thing)
  13. Dune mosse
  14. Senza rimorso
  15. Un soffio caldo
  16. L’urlo
  17. Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’Azione Cattolica
  18. The scientist
  19. Miserere
  20. Stayin’ Alive (solo band)
  21. Honky Tonk Train Blues (solo band)
  22. Amore adesso (No Time For Love Like Now)
  23. Diamante
  24. Il volo
  25. X colpa di chi?
  26. Diavolo in me
  27. Madre dolcissima
  28. Hai scelto me

A cura di
Francesca Bandieri

Foto gallery di
Mirko Fava

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Francesca Bandieri

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