Elio canta e recita Enzo Jannacci – Teatro Duse – 5 marzo 2022
Seconda data delle tre previste al Teatro Duse per Ci vuole orecchio, l’omaggio che Elio sta portando in giro per l’Italia dall’estate scorsa: il live report della serata.
Bologna conserva il suo fascino culturale, malgrado i pullman a due piani zeppi di turisti che partono da piazza Maggiore e i negozi dozzinali in via dell’Indipendenza. Fra i vicoli del centro ti può capitare di ritrovarti un localino aperto (quasi abusivamente) fino alle tre del mattino o qualche mostra (imperdibile quella su Lucio Dalla e Pasolini partita in questi giorni). Insomma Bologna ha qualcosa in più.
Un vero miracolo
Avrà pensato la stessa cosa Elio che proprio a Bologna ha voluto soffermarsi per tre serate consecutive al Teatro Duse con lo spettacolo Ci vuole orecchio. Un tour partito l’estate scorsa e che continua ad accumulare date. Un vero miracolo in un periodo dove gli eventi musicali hanno subito un vero tracollo per le conseguenze Covid che tutti conosciamo.
Sarebbe interessante chiedere ai tanti presenti questa sera al Teatro Duse se sono venuti per devozione verso Enzo Jannacci o per la popolarità mediatica di un personaggio come Elio. Certo è che Stefano Belisari in arte Elio forse attualmente è l’unico artista, milanese di nascita come Jannacci, a rendere credibile un repertorio di canzoni del grande e compianto artista.
Il progetto
Una scenografia coloratissima accompagna Elio e i cinque musicisti che lo supportano. Insieme ripercorrono le canzoni di Enzo Jannacci, il personaggio più anticonformista e popolare della canzone italiana. Quello che raccontava di barboni e prostitute, di operai che si ritrovano nei bar della Milano di provincia, di vite sacrificate e disperate. Ma anche di comici, di risate liberatorie contro il mal di vivere e contro i perbenisti.
Musicisti preparatissimi che sanno (anche) fare splendidamente da spalla a un istrionico Elio. Seby Burgio al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono, Giulio Tullio al trombone. Lo spettacolo è diretto da Giorgio Gallione che ha collaborato già con Elio per “Il grigio” l’opera dedicata a Gaber e Luporini andata in scena nel 2019. In Ci Vuole Orecchio Gallione e Elio hanno selezionato canzoni che raccontassero meglio il personaggio Jannacci anche con canzoni meno conosciute. A queste si uniscono testi di Elio, Michele Serra, Umberto Eco, Dario Fo a completare il quadro dello show.
Il concerto
Come accennato in precedenza il repertorio della serata presenta brani di Jannacci meno conosicuti ma non per questo meno importanti. Aveva un taxi nero, T’ho compraa i calzett de seda, La luna è una lampadina tratte da Enzo Jannacci in Teatro del 1965, album che da subito proclamò Jannacci come artista vero e poliedrico. Ovviamente non mancano i successi come L’Armando, Parlare con i limoni, La Banda dell’Ortica (oltre a una splendida versione di Sun Sciupà).
Considerata la durata dello spettacolo, la band mette in secondo piano i virtuosismi. Preferisce un’attitudine più da spettacolo facendo da spalla ad un istrionico Elio. Un omaggio presentato senza retorica e senza risultare macchinoso. Elio ha la statura di un artista che non rinuncia alla sua identità. Sa impreziosirne la materia con la sua ironia e il suo spirito sagace. Ad oggi forse è l’unico artista in Italia capace di cantare in dialetto milanese come lo stesso Jannacci, di riprodurre gli umori di quel mondo perduto nella Milano delle periferie.
Intanto il tour prosegue per tutto il mese di marzo e presumibilmente fino alla fine dell’anno. Un’occasione da non perdere, uno spettacolo divertente. La garanzia di un personaggio come Elio e la (ri) scoperta di uno dei geni della canzone e della cultura italiana come Enzo Jannacci.
a cura di
Beppe Ardito
foto di
Mirko Fava
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