Fran e i Pensieri molesti raccontano “Come la vita”
È una band promettente della scena indie italiana. Ma meglio non etichettarli in alcun genere musicale, per vivere al meglio la loro fluidità “non binary”. “Come la vita”, il loro ultimo brano, ne è un esempio.
Sono tornati dopo più di due anni di silenzio. È uscito “Come la vita”, il nuovo brano di Fran e i Pensieri molesti, una band indie di Torino. Una canzone dalle note vivaci quanto disilluse, che racconta con vividezza le avversità che riservano le relazioni sentimentali. La forza del brano sta proprio nell’immediatezza delle immagini evocate nel testo e nella spontaneità con cui Fran e i Pensieri Molesti si fanno portatori di situazioni che tutti noi, almeno una volta nella vita, ci siamo ritrovati a vivere.
Aprendo concerti di artisti del calibro di Franco 126, La Rappresentante di Lista, Eugenio in Via di Gioia, Bloody Beetroots, Alborosie e Dutch Nazari, e i Fran e i Pensieri Molesti hanno iniziato a farsi strada nella scena musicale italiana.
Ciao ragazzi, benvenuti a Thesoundcheck! Parlateci del vostro nuovo singolo, “Come la vita”.
Ciao! “Come la vita” è il nostro ultimo brano e rappresenta per noi un nuovo approdo sulla scena musicale dopo 2 anni di lavoro in studio e di riflessioni. Per noi vuole essere un punto di svolta, un momento di passaggio a una fase un po’ più matura della nostra produzione musicale. Sul lato del messaggio, il testo è una consapevolezza della fragilità delle relazioni sentimentali e una constatazione del fatto che, per quanto ti possa impegnare, la vita nel momento più bello potrebbe voltarti le spalle! (Francesca Mercurio)
Il sound ha note ironiche e frizzanti, quasi da tormentone estivo, e al contempo si parla di un tema importante, come quello della consapevolezza dell’abbandono. Un contrasto ricercato?
Esattamente, avete letto bene tra le righe! Anche se inizialmente il brano è stato composto per pianoforte e voce, dopo un po’ di ascolti abbiamo avvertito l’esigenza di non trasformarla in una triste autocommiserazione, quindi abbiamo iniziato a immaginare un’altra via. Grazie alla produzione di Giorgio Pesenti (Iside) ed Elio Biffi (Pinguini Tattici Nucleari) abbiamo raggiunto quel sound molto fresco e per certi versi estivo che ti fa avvertire questo contrasto molto forte tra il dolce e il salato. (Roberto Testa)
Sembrerebbe “Pensieri molesti” di nome e di fatto. Nelle vostre canzoni toccate infatti spesso temi affini al disagio, alla paura, all’amore, quasi a voler indagare la profondità dell’io. Da dove prendete ispirazione e da dove nascono le vostre canzoni?
Le nostre canzoni nascono nella maggior parte dei casi sulla base di esperienze quotidiane vissute in prima persona da Fran, vedi il nostro primo singolo Mania, che dà letteralmente voce a tutti quelli che sono i suoi e i nostri pensieri un po’ molesti. A volte le esperienze sono un po’ indotte da qualcuno in particolare, vedi Jacopo che ci ha proposto di andare a far visita a una casa di prima accoglienza, dalla quale è venuta fuori Lucciole, canzone sulla tratta delle donne e sulla prostituzione. Insomma, ogni occasione è propizia per un pensiero molesto! (Lorenzo Giannetti)
C’è un artista in particolare a cui vi ispirate?
Sicuramente tra i nostri artisti preferiti ci sono La Rappresentante di Lista, con cui abbiamo avuto l’onore di condividere il palco, e i Pinguini Tattici Nucleari, che apprezziamo molto per la loro freschezza e l’originalità! A livello internazionale stimiamo molto Sia, Stromae e gli Imagine Dragons, sempre presenti nei nostri ascolti! (Enrico Magno)
Vi definite indie o nelle vostre corde c’è anche qualche altro genere?
Le etichette di genere ci stanno sempre un po’ strette. Se fissiamo un confine tra indie e pop, tra ciò che è alternativo e ciò che è mainstream, ci piace definirci “non-binary”. Se proprio dobbiamo trovare un qualcosa, possiamo ricondurci all’indie-pop, nel senso che prendiamo e facciamo nostri elementi provenienti sia da una parte sia dall’altra! (Francesca Mercurio)
Progetti per il futuro?
Da quando siamo stati colti di sprovvista dall’esplosione della pandemia il nostro futuro è sempre più nebuloso. Con questo non intendiamo dire che siamo incerti sul da farsi, perché le idee sono tante e abbiamo già concluso le produzioni di alcuni brani che non vediamo l’ora di farvi sentire!
Per il resto pochi spoiler, speriamo solo di vederci presto su un palco, perché ci manca davvero troppo suonare dal vivo! (Jacopo Di Nardo)
A cura di
Mattia Vernelli
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