Animas: l’universo musicale di Beppe Dettori e Raoul Moretti

Animas: l’universo musicale di Beppe Dettori e Raoul Moretti
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Animas è la terza prova artistica per Beppe Dettori e Raoul Moretti. Questa volta però fanno sul serio, 10 brani originali e una cover con tanti ospiti. Un disco che conferma l’incontro proficuo fra i due con una musicalità sospesa fra arcaico e moderno nei suoni e nelle intenzioni.

Beppe Dettori e Raoul Moretti sono due musicisti atipici nel panorama musicale italiano. Il primo ha saputo unire al suo talento di autore di canzoni (Ramazzotti, Josh Groban, Valrio Scanu tra gli altri) la salvaguardia culturale della Sardegna in numerosi progetti culturali proposti nei teatri e concerti. Ha sostituito il compianto Andrea Parodi nei Tazenda continuando ad arricchire il loro percorso artistico. Raoul Moretti invece ha sviluppato uno studio dell’arpa elettrica che ha avuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo.

Il loro incontro risale al 2012 ma è con S’incantu ‘E Sas Cordas (l’incanto delle corde) che il progetto musicale prende forma. Un lavoro dove si esalta il suono e la vibrazione delle corde (voce, chitarra acustica e arpa elettrica ed elettronica) e la voce trova il territorio di espressione adatto a liberarsi. E ancora, l’omaggio a Maria Carta (In)canto rituale uscito il 27 marzo 2020 candidato alla Targa Tenco 2020 nella sezione Interpreti di canzoni. Il nuovo disco Animas completa quel percorso con brani originali e una consolidata formula fatta di suoni evocativi e profondi. Una musicalità che attinge dai suoni del Mediterraneo per sviluppare un messagio universale.

In Animas sono presenti echi di world music,folk, rock, progressive, musica d’autore con testi attuali del momento che stiamo attraversando. Un punto di vista originale, una voce che si alza, influenzata dal dialetto sardo con variazioni territoriali, dal dialetto laghèe fino all’inglese. I due artisti hanno composto un’opera approfittando del lockdown e della conseguente pausa artistica, che è densa di riflessione, di apertura e speranza.

Animas è arricchito dalla presenza di artisti che hanno collaborato nei loro precedenti lavori e hanno dato un contributo prezioso.Fra gli artisti coinvolti vogliamo ricordare Paolo Fresu alla tromba, Gavino Murgia al sax, la chitarra di Franco Mussida, Davide Van De Sfroos, i Fantafolk, il dj e producer Max Brigante e i Tenores De Bitti Remunnu ‘e Locu.

Ci siamo fatti così una bella chiacchierata. Abbiamo incontrato due artisti molto legati che hanno saputo unire il loro potenziale realizzando un progetto unico e ben definito. Due anime aperte e disponibili, Beppe Dettori originario della Sardegna (precisamente della zona di Stintino) e Raoul Moretti, italo svizzero, cresciuto sulle rive del lago di Como e trasferitosi in quella terra di Sardegna dove ha trovato forza e ispirazione per il suo lavoro.

Mi ha colpito molto che, per descrivere il dialetto di alcune canzoni del disco, le presentiate come lingua Limba anzichè come dialetto sardo. In realtà in Sardegna ci sono dei linguaggi completamente diversi.

Dettori: Fra Sassari e Cagliari ad esempio. Il Sassarese è una di quelle lingue minoritarie a rischio di estinzione perchè si parla solo in cinque paesi. Sempre all’interno della provincia di Sassari ci sono paesi dove non si parla il sassarese ma il logudorese che è considerata la lingua. Ma la Sardegna è piena di dialetti. Il bellurese e il capitanese sono altri dialetti. Ad esempio ad Alghero si parla il catalano, nell’isola di San Pietro, e parte di quella di Sant’Antioco, persiste il tabarchino che sarebbe un dialetto ligure arcaico. Io provengo dall’isola di Stintino dove abbiamo origini liguri.

Che meraviglia! Non basterebbe un libro per raccontare la storia dei dialetti e della Sardegna

Dettori: Noi abbiamo colto la palla al balzo per esaltare il suono che deriva dai vari linguaggi. Non solo lingua sarda, e quindi ricerca delle radici arcaiche, ma anche inglese, spagnolo, portoghese, ogni lingua ha il proprio fascino compreso le lingue estremo orientali. E’ una mia fissazione.

Moretti: io mi sono trasferito in Sardegna dal lago di Como: ho colto anch’io tutte queste differenze. Avendo una formazione da strumentista mi ha sempre colpito il suono della lingua come strumento più che il loro significato. Quindi con me ha sfondato una porta aperta.

Viene in mente l’uso del dialetto ligure nel disco Crueza de ma di Fabrizio De Andrè che si sposa col lavoro strumentistico di Mauro Pagani.

Dettori: De Andrè è stato il primo che ha unito il folk con la canzone d’autore. Ad esempio è stato il primo a comporre testi in dialetto gallurese. Anche Crueza de ma, ricollegandomi a Raoul, è un omaggio alla lingua ligure e al suo suono. De Andrè è uno dei maestri a cui mi rifaccio molto e che amo profondamente.

La cosa che colpisce della vostra ricerca, oltre all’aspetto stumentale, è questo incontro fra lingue diverse che diventa condivisione e abbattimento delle differenze. Oltre all’inglese nel disco coesistono il dialetto laghèe e le diverse forme di lingua sarda. Alla fine il tutto sembra condensarsi in un unico linguaggio che coinvolge le popolazioni del Mediterraneo, una sorta di immenso patrimonio.

Dettori: Vero. Dalla Francia alla Spagna, fino all’Africa, diverse culture che si fondono in una ricchezza enorme ed abbiamo una immensa fortuna nel poterla condividere.

In questo immenso bacino di culture mi viene quasi da dire che il vostro lavoro è ancora all’inizio.

Dettori: Possiamo dire che, con tutto quello che abbiamo imparato io e Raoul nella nostra vita musicale abbiamo scelto di portare avanti questo discorso che è pregno di creatività. Un lavoro che ci indentifica molto e tira fuori il meglio da noi stessi. La maggior parte dei brani di Animas sono venuti fuori in maniera naturale.

Beppe Dettori tu vieni da Stinito situata all’estrema punta della Sardegna, sulla costa forse più affascinante della Regione. Raoul Moretti, ora diventato sardo d’adozione,sei cresciuto sulle rive dela lago di Como. Che differenza c’è fra gli uomini di lago e quelli di mare?

(risate)

Moretti: Diciamo che teoricamente le acque del lago sono più placide. Il lago di Como poi è un lago chiuso e noi riflettiamo quel tipo di chiusura. L’idea dell’isola, dell’uomo d’acqua salata è un’idea che parte da una contemplazione del mare con la vista che spazia fino all’infinito. Da qui nasce un uomo più dinamico e inquieto che può prendere qualsiasi direzione perchè il mare ti può portare ovunque.

Dettori: C’è tanta profondità sia nel lago che nel mare, nelle loro storie. Davide (Van de Sfroos n.d.r.) abbia scritto, su nostro suggerimento una storia di sofferenza( nel brano Ommini d’Eba) nel rapporto fra un finanziere e un contrabbandiere che instaurano un dialogo di sopravvivenza. Una storia splendidamente cantata in laghèe, il dialetto del lago.

Come siete riusciti a coinvolgere un Dj Producer come Max Brigante nel brano Cose dell’anima?

Moretti: quel brano si è aggiunto alla fine e personalmente mi sono dedicato al testo di questo piccolo aforisma. Avrei dovuto fare io la parte recitata ma la cosa non ci soddisfaceva. Ho preferito coinvolgere Max con cui siamo praticamente fratelli cresciuti insieme.

Mi hanno colpito i due brani che riportano al momento storico attuale che stiamo attraversando e cioè Distopie di Orwell e Eziopatogenesi.

Dettori: hai citato due brani di Animas che parlano molto dell’attualità, ma io ricorderei anche Continuum dove abbiamo osato usare il latino insieme ad un inglese velato che rivela il brano più drammatico dal punto di vista letterario. Vuole essere come un esorcismo che cerca di togliere questo nero presente in un mondo che sta implodendo. In Eziopatogenesi cerchiamo di rendere omaggio a chi lavora alla prevenzione della salute di tutti.

Avute saputo se Peter Gabriel è stato informato per la vostra interpretazione del brano Fourteen Black Paintings?

Dettori: Abbiamo inviato il brano alla Real World (etichetta discografica di proprietà di Peter Gabriel n.d.r.). Gabriel ha la villa in Sardegna e, tramite conoscenze locali in comune, stiamo cercando di intercettarlo. Non frequenta l’isola da un pò, per via della pandemia. La Real World intanto ha accolto con entusiasmo la rilettura del brano. In realtà l’inserimento del brano è opera di Raoul. Cercavamo un pezzo per omaggiare Peter Gabriel ma non trovavamo un brano che fosse la degna conclusione del disco Animas.

Moretti: da ragazzo, sullo zaino scolastico, avevo inciso le frasi di questo brano. Cinque frasi con un significato lapidario che a noi andava bene per chiudere il disco e racchiuderne il senso. Abbiamo scelto Gabriel perchè lo amiamo particolarmente e ha una connessione con la Sardegna stessa. Il fatto di essere riusciti a coinvolgere in questo brano anche i Tenores de Bitti, che sempre per la Real World hanno pubblicato S’amore ‘E Mama è stata la degna conclusione del disco.

a cura di
Beppe Ardito

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Beppe Ardito

Da sempre la musica è stata la mia "way of life". Cantata, suonata, scritta, elemento vitale per ridare lustro a una vita mediocre. Non solo. Anche il cinema accompagna la mia vita da quando, già da bambino, mi avventuravo nelle sale cinematografiche. Cerco di scrivere, con passione e trasporto, spinto dall'eternità illusione che un mondo di bellezza è possibile.

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