Fedez e Dikele: il “dramma” irrisolto

Fedez e Dikele: il “dramma” irrisolto
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Dopo mille vicissitudini, esce finalmente l’intervista completa sul canale Youtube di Esse Magazine (trovi qui il link)

Fedez e Dikele: il “dramma” irrisolto. Ora è scontro aperto. Nella recente intervista i due non se la mandano a dire e fanno uscire i loro dissapori in un divertente confronto.

Se siete appassionati di musica, ed in particolare di rap, vi interesseranno sicuramente i “dissing” o “beef”. Parole inglesi entrate recentemente nella lingua italiana che stanno ad indicare screzi o litigi tra due personaggi pubblici. Con l’avvento di Internet, questi bisticci sono sotto la lente di ingrandimento, e delle semplici incomprensioni o malintesi vengono ingigantiti fino ad arrivare a querele o denunce da parte dei diretti interessati.

Esse Magazine è una rivista digitale che tratta di musica italiana con format molto interessanti, il più famoso dei quali è Basement Cafè, un talk show sponsorizzato da Lavazza. La “testa” di questo giornale è Antonio Dikele Distefano, uno scrittore Mondadori molto criticato dal pubblico italiano.

Definito un intervistatore modesto (facendo domande scontate o al contrario troppo contorte) è anche reo di avere un Magazine molto di parte, che invece di informare a 360° sul mondo della musica rap, va ad osannare e spingere i soliti artisti (Marracash, Guè e Capo Plaza, in primis). Fin qui, nulla di nuovo.

A sinistra Federico Leonardo Lucia, a destra Antonio Dikele Distefano
L’attesissima intervista

L’intervista a Fedez s’intitola “Fedez racconta Disumano a teatro”, ma si è parlato di tutto fuorchè di quello. Ma perché? Cerchiamo di fare chiarezza. Tutto sembra partire da Dikele, il quale in molte delle interviste sul canale YouTube (Guè, Emis Killa e Jake la Furia i più eclatanti), tira fuori il nome di Fedez per metterlo in cattiva luce rispetto a chi viene intervistato.

C’è anche da dire che Fedez, nel mondo della musica rap viene definito un “traditore” perché, dopo essere diventato famoso con il rap, si è spostato al pop (il motivo lo potete immaginare). Si tratta di scelte. Qui arriva il bello. Fedez, in tutta risposta a Dikele, in “No Game Freestyle” dice “Dikele che chiede di Fedez ad ogni secondo, mi chiedo se sia il tuo dramma irrisolto“.

Arriviamo all’intervista, la quale si è fatta attendere parecchio. A detta di molti, perché Dikele è stato “distrutto” da Fedez quando doveva succedere il contrario. A detta di Esse Magazine, perché Fedez non avrebbe firmato la liberatoria per pubblicarla. Vai a capire dove sia la verità.

In ogni caso, quell’intervista, che doveva essere una sorta di “trappola“, è stata rigirata e riversata contro Antonio. Tutti noi abbiamo persone che ci vanno poco a genio, ma se sei un intervistatore questo non si deve vedere. Mimica, linguaggio del corpo, domande tendenziose e ricerca di approvazione da parte del pubblico sono sintomi di insicurezza.

Le critiche

Un’ora e quarantacinque minuti di continue frecciatine velate, che, per noi spettatori, è intrattenimento di alto livello. Già la copertina del video (la thumbnail) è fatta apposta per mettere in ridicolo Fedez. Vediamo lui che si gratta la testa, confuso. Fedez, appena arriva, chiede dove siano i cecchini per farlo fuori. Le principali critiche rivolte a Fedez da Dikele sono: passare dal rap al pop per soldi, il non scriversi i testi da solo, l’essere più concentrato sul marketing che sul fare musica buona.

Federico risponde sempre in maniera abbottonata, Antonio sembra molto rigido e nervoso. Alla prima critica Fedez dice esplicitamente che lui si ritiene un artista pop e non rap. Soprattutto perché non possiede quella mentalità di rispetto per la gang/vanto della criminalità che gli altri hanno sempre avuto. Se, invece, il motivo fossero i soldi, comunque non gli si potrebbe dire nulla contro. Anche la scelta di partecipare ai talent è una scelta molto “pop” e poco rap.

Per quanto riguarda il secondo punto, Esse ha recentemente ribadito con insistenza l’importanza che un artista (ancor più se rapper) si scriva i testi da solo, ma da che mondo è mondo ci sono sempre stati cantanti scrittori e cantanti interpreti. In particolare, Fedez afferma di essere aiutato da un cantante (Dargen D’Amico) per i ritornelli, mentre il resto della canzone viene scritto da lui.

Ultimo ma non per importanza, Dikele sostiene che sia preoccupante che per un artista si parli più del suo modo di promuovere il disco che della sua musica (il suo finto essersi candidato in politica, per esempio, ndr). Fedez sostiene non solo di non esserlo, ma di essere consapevole che la sua musica tra 10 anni non verrà ricordata come quella di tanti altri. E di come altri personaggi famosi, come Andy Warhol e Salvador Dalì, fossero più concentrati sulla vendita che sul prodotto stesso.

Conclusioni

Alla fine dell’intervista i toni si sono fatti più pacati. Dikele ha sostenuto che un artista di cui non è stato fatto il nome (ma si presume Marracash), citato più volte durante l’intervista, sia stato per Fedez un “dramma irrisolto“. Utilizzando le stesse parole con le quali Fedez ha dissato lo scrittore, di qui la ripicca e il fastidio da parte di Distefano.

Inoltre, quest’ultimo chiude l’intervista con uno “Spero ti passi“, quando l’unico che dovrebbe farsi passare la rabbia per qualcuno dovrebbe essere lui stesso. Come quando un bambino ti invita a casa e vuole giocare solo secondo le sue regole. Piccola caduta di stile.

Fedez sa come muoversi. Come tutti avrà persone dietro che lo aiutano, ma come si muove e fa qualcosa diventa già notizia (un po’ come Cristiano Ronaldo). Tra beneficenza, difesa per i diritti LGBT, podcast informativi su YouTube, Twitch, Amazon (con la nuova serie The Ferragnez), Instagram riesce sempre a far parlare di sè.

E non importa se siano soltanto iniziative di facciata o c’è a chi non stia simpatico il suo continuo riprendere i figli e vita privata (tra cui me). È una persona che si è costruita da sola il proprio successo, partendo dalla periferia, fino a diventare insieme alla moglie, uno dei personaggi italiani più influenti e famosi nel mondo.

a cura di
Federico Cataldi

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