Intervista a Littamè, finalista di Sanremo Giovani: “Cazzo avete da guardare”

Intervista a Littamè, finalista di Sanremo Giovani: “Cazzo avete da guardare”
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Dopo aver superato le selezioni per “Area Sanremo”, Littamè entra tra i 12 finalisti di “Sanremo Giovani” con “Cazzo avete da guardare”. La giovane artista gareggerà con questo singolo il 15 dicembre in diretta su Rai1 per aggiudicarsi uno dei 2 posti tra i ”Big” del 72° Festival di Sanremo

Tra i 4 promettenti artisti dell’edizione 2021 di Area Sanremo che parteciperanno alla serata finale di Sanremo Giovani“, Littamè porterà sul palco “Cazzo avete da guardare” (Matilde Dischi), un brano incisivo dal sound pop con venature elettroniche scritto dalla stessa Littamè insieme a Stefano Paviani e Laguna che ne hanno curato anche la produzione.

Con un linguaggio attuale e adatto alle nuove generazioni, Littamè racconta il suo mondo, tra la quotidianità e le insicurezze di una giovane donna che si affaccia su un futuro tutto da costruire.

Dall’inizio del suo percorso musicale alla finale di “Sanremo Giovani”, Littamè si racconta in questa nostra intervista.

Littamè

Angelica Littamè, in arte Littamè, nasce nel 1996 a Monselice (PD) e fin da piccola si avvicina al mondo della musica, ascoltando grandi artisti pop internazionali e nazionali come Coldplay, Rihanna, Elisa e Negramaro tra gli altri. A 16 anni inizia a prendere lezioni di canto e da quel momento si esibisce in serate ed eventi della sua zona. 

Cosa ti ha spinto a crearti una propria voce? Perché hai deciso di iniziare a scrivere canzoni? 

Mi sono accorta di essere intonata senza creare la voce. Sentivo che la musica che ascoltavo potevo anche cantarla, così a 16 anni ho preso coraggio e sono andata a prendere le mie prime lezioni di canto. Così facendo ho capito che quello è il mio mondo perché quell’oretta di passione era l’ora più bella di tutta la settimana. Ho deciso di scrivere canzoni perché credo di aver qualcosa da dire, voglio condividerlo con le persone.

Il brano

Nel singolo “cazzo avete da guardare”, l’artista canta con energia un inno alla libertà di essere sé stessi, al di là di tutti i giudizi e i preconcetti: un messaggio forte, che invita a non avere paura di mostrare anche le proprie fragilità al mondo esterno.

Cosa ha ispirato il testo di questa canzone? 

Esperienze di vita, mie e di persone molto vicine a me. Volevo farli sentire meno soli e dar loro una voce.

C’è un verso del brano a cui sei particolarmente affezionata? 

“Quando usciamo di qua ci teniamo l’acqua in bocca perché fuori sentono tutto ma nessuno ascolta”

Sanremo
Parlando invece di Sanremo, come ti senti ad essere una dei 12 finalisti di “Sanremo Giovani”? 

Mi sento molto bene, sento che qualcosa di giusto e di bello l’ho fatto. Sono ancora un po’ incredula ma felicissima come una bambina. Credo sia una bellissima opportunità di mostrare sè stessi e il proprio lavoro, il mio impegno e il mio sacrificio sono stati ripagati.

Hai già progetti futuri con la tua musica o per adesso preferisci concentrarti sul presente vedendo dove ti porterà Sanremo? 

Ho già qualcosina nel cassetto, spero di poter farla crescere grazie a Sanremo, spero di poter continuare a scrivere e a fare musica. Ovviamente in questo periodo sono concentrata sulla finale, ma qualcosa bolle in pentola per il futuro!

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a cura di
Francesca D’Orta

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