“=” prosegue le operazioni di successo di Ed Sheeran
Ed Sheeran ritorna con “=” (Equals), dopo 4 anni dall’uscita di “Divide”, per continuare il ciclo delle sue opere con titoli ricalcanti operazioni matematiche.
Ed Sheeran non ha di certo bisogno di presentazioni, a oggi è infatti il secondo artista più ascoltato su Spotify con ben più di 75 milioni di ascoltatori mensili. Può non piacere, ma sicuramente non gli si può dire che sia “schiavo” del consumismo musicale odierno, dove bisogna rilasciare nuove canzoni, o meglio prodotti, il più possibile per rimanere nelle cuffie degli ascoltatori. L’idea di Ed Sheeran, che aleggia anche nell’album, è quella di vivere la vita e fare esperienze nella sfera privata per poi magari fondare su queste l’endoscheletro delle proprie canzoni.
“I have grown up, I am a father now
Everything has changed, but I am still the same somehow”
Evolversi è cosa buona e giusta
Vi è stato sicuramente un cambio di stile in “=“ rispetto a Divide, certo, con le solite sonorità pop, ma molto più “computerizzate“, ricorrendo in misura inferiore alle sue “schitarrate” per cui è diventato celebre. Questo si può ricondurre al fatto di come in 4 anni un’artista si evolva, esplori nuovi suoni e nuovi modi per esprimersi. Tranquilli, per chi è rimasto legato al passato, le ballate e i “pezzi classici” sono presenti.
In 4 anni, inoltre, la vita di una persona può essere sconvolta e gli artisti internazionali non ne sono di certo esenti. Ed Sheeran si è sposato e ha avuto anche una figlia, fatti che hanno decisamente influenzato buona parte del nuovo album. Il cantautore inglese è sempre stato uno di quegli artisti che riesce a rendere episodi di vita, anche dei più semplici, una magia proiettando immagini nitide e viaggi mentali durante l’ascolto.
Per farvi un esempio, in “Bad Habits“, il singolo di successo maggiore dell’album, parla dei suoi vizi, ormai passati, di bere e fare festa che voleva evitare ma in cui ogni volta ci cascava di nuovo. Seppur riguardi un tema che magari può interessare diverse persone nel mondo, ha trovato il modo di renderlo accattivante, raffigurativo e un successo, grazie anche alla base dance.
“Every time you come around, you know I can’t say no
Every time the sun goes down, I let you take control”
La figura della moglie
A Ed Sheeran piace rinchiudersi a vivere la propria vita e isolarsi dalla sua popolarità. In “First Times” ad esempio narra di come sia passato da un giorno all’altro dal suonare davanti a 80.000 spettatori a Wembley, a dedicarsi full time alla vita di coppia con la sua compagna attuale raccontando tutte le loro prime volte. Oltre a “First Times“, la figura di sua moglie ritorna in diverse altre canzoni e dai testi delle suddette può sembrare che abbia trovato la sua lei, descrivendone le mille sfaccettature.
In “Shivers” parla di quanto ne sia innamorato e alcuni aspetti passionali. In “The Joker And The Queen“, attraverso metafore di giochi di carte, si chiede come mai lei lo abbia scelto e di come lui sia grato di averla al suo fianco. “Love In Slow Motion” è una bellissima ballata dove racconta di voler passare del tempo solo con lei e godersi quei momenti intimi di coppia, spesso trascurati per i ritmi di vita estenuanti. In “Collide” racconta una serie di esperienze passate insieme alla moglie e il fatto di come si senta vivo insieme a lei.
Si può dire che aver trovato l’amore lo abbia decisamente segnato e che sia il fattore che più l’ha condizionato nello scrivere “=“. Anche in “2step” seppur parli dei fattori stressanti della propria vita, quindi non di amore, la figura della moglie appare ed è quello che lo riporta alla tranquillità nei ritornelli. Il pezzo tra l’altro è molto interessante perché riprende quello stile rappato esibito in diverse occasioni nell’album “No. 6 Collaborations Project“.
“And I know you could fall for a thousand kings
And hearts that would give you a diamond ring
When I fold, you see the best in me”
La figura della figlia e gli altri pezzi
Anche la figura della figlia è ricorrente con due canzoni interamente dedicatele. La prima è “Leave Your Life” dove le confessa tutto il suo amore in caso non abbia mai modo di comunicarglielo e per ribadire come lui sarà sempre lì per lei. La seconda è “Sandman”, una canzone con una melodia molto “pubblicitaria” creata apposta per essere una ninna-nanna. “Tides” è uno dei pezzi più movimentati dell’album e in questo fa un confronto tra la sua situazione attuale e quella passata, tirando le somme. Come in “2step” con la moglie, la sola presenza della figlia gli fa dimenticare tutti questi pensieri.
Gli altri pezzi sono altri avvenimenti segnanti di questi ultimi anni. In “Overpass Graffiti” racconta di una rottura con una ex fiamma che l’ha condizionato molto. In “Stop The Rain” racconta di problemi che ha a causa di altri ma che vuole combattere e trarre forza dalla situazione. “Visiting Hours” è dedicata invece alla perdita del suo amico e mentore Micheal Gudinski. Conclude l’album con “Be Right Now“, un altro pezzo carico, per sancire il ritorno alla sua vita familiare seppur presto sarà in tour.
La sua scrittura può essere sicuramente proclamata come l’ariete per sfondare i nostri cuori anche in questo album. Le produzioni seppur magari diverse dal passato non l’hanno snaturato, anzi, gli hanno dato nuova linfa vitale. Se dobbiamo attendere quattro anni per potere ascoltare opere come “=“, l’attesa ce la possiamo accollare. Ed vai pure a vivere la tua vita e ci vediamo per la sottrazione (-).
“Baby, let’s slow down time
Maybe just press rewind
Darling, that dress reminds
Me of the first time”
a cura di
Luca Montanari
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