Cosa si nasconde dietro ai Dupe?
Preparati a prendere appunti per risparmiare.
Da qualche tempo mi ritrovo sempre più spesso a vedere video di moda. Lo sapete in questo periodo per la maggiore vanno i video di haul (letteralmente andrebbe tradotto come bottino e ci sta tutto considerando la mole di vestiti che le o gli youtubers acquistano e mostrano).
Vi risparmio l’ennesima paternale su quanto gli acquisti compulsivi siano dannosi per il pianeta, soprattutto per l’enorme quantità di tessuti non riciclabili, ma vi invito a dare una letta a questo articolo sul fast fashion, male non fa e giuro vi ruberà poco tempo.
Haul e Dupe
Comunque addentriamoci nelle terminologie oramai entrate a far parte del nostro dizionario. Se gli haul, come detto poco fa, sono i bottini dello shopping, i dupe sono la nuovissima tendenza utile se non si hanno grandi somme di denaro da spendere e se si vuole rinnovare spesso il guardaroba.
Andiamo per gradi altrimenti rischiate di non capirci molto. Nel panorama modaiolo ci sono periodi in cui determinati brand (marche) vanno per la maggiore. Per farvi un esempio pratico, quando ero appena adolescente (quindi periodo scuole medie inferiori), non eri nessuno se non indossavi una t-shirt con le bamboline della Onyx.
Inutile dirvi che anche all’epoca mia esistevano i dupe, che reperivi per pochi spiccioli, rispetto le venticinquemila lire per la singola t-shirt presa in negozio, dalla bancarella del mercato rionale.
Brand di tendenza
Tra i brand in tendenza adesso sicuramente quello che va per la maggiore è Zara, tanto che, se inizialmente un capo lo pagavi il giusto, considerando anche qualità dei materiali e produzione made in PRC (tradotto made in china se non siete avvezzi alle sigle), con l’aumentare della richiesta e l’aumentare della popolarità anche i prezzi son lievitati.
Per quello vengono in nostro soccorso i dupe, altri non sono che ispirazioni similari (per non dire identici in alcuni casi), ma che paghi a prezzo di mercato cinese. Sì, perché gira che ti rigira è sempre da quella Repubblica che arriva buona parte della merce modaiola a basso costo.
Per le modaiole incallite ma con il portafoglio che piange questa alternativa è decisamente quella più facile da percorrere. In fin dei conti in una società in cui la moda muta talmente velocemente, non ha senso, per loro, investire denaro in qualcosa che, da lì a qualche mese, non andrà più di moda.
Pro e Contro
Come si evince i pro sono a favore del portafoglio, quindi risparmiare per spendere altrove i soldi non spesi. I contro? Bhè spesso questi capi sono vere e proprie imitazioni, quindi a livello legale non sono il massimo, seppur cerchino sempre l’escamotage per farli rientrare nei capi di ispirazione.
Fintanto che i dupe si fermano a brand di fascia medio alta va tutto bene e si finge che ciò non vada a sfavore di chi campa con questo lavoro, ma se andassero a intaccare la fascia medio alta o altissima, apriti cielo!
Si innescherebbero le crociate della moda. Già me la vedo la Ferragni su un cavallo a emulare la nuova Giovanna D’arco dagli ideali più fittizi e leggeri.
Tra i contro personalmente, da amante dei capi vintage e dei tessuti naturali (sia chiaro ho cinesate anche io nell’armadio giusto per dirvi che tutti cadiamo nella trappola prima o poi), si perde una certa qualità che, ad oggi solo i brand esclusivi o i piccoli imprenditori sartoriali, possono dichiarare di avere in tutti i capi prodotti.
Personalmente di rado mi lascio trasportare dalle mode del momento, vuoi perché non sono una persona mondana e modaiola, vuoi perché punto sulla comodità e funzionalità, ma vi inviterei a ponderare bene su cosa rimarrà di voi ai vostri figli e/o nipoti quando per la ciclicità della moda andranno a ravanare nei vostri armadi?
a cura di
Iolanda Pompilio