Anggun – Piazzale Della Rosa Sassuolo – 10 Settembre 2021
Anggun ritorna in Italia per una serie di concerti in questo scorcio di fine estate. La prima data in assoluto dopo tre anni di fermo si svolge nella mia Sassuolo, proprio nel cuore dell’Emilia. Incontro l’artista indonesiana, francese di adozione, la mattina stessa del concerto, poco prima di visitare il famoso Palazzo Ducale.
Sono superfelice di ritornare in Italia, una Nazione a cui sono particolarmente affezionata perché è stata la prima a pubblicare il mio primo album internazionale. Poi ogni volta che vengo in questo paese rimango piacevolmente impressionata da tutto quello che è italiano. La gente, il cibo, il vino, la lingua che purtroppo non parlo.
Anggun, figlia d’arte, debutta nel mondo della musica a soli 17 anni inaspettatamente con un genere rock, diventando in breve tempo una star nella sua Indonesia. Ma il suo paese le sta stretto e decide di trasferirsi prima a Londra, poi a Parigi e cercare successo in Europa.
È proprio nella capitale francese che abbandona il rock per dedicarsi ad un genere più romantico e sensuale. Incide così l’album “Snow on the Sahara” che diventa ben presto un successo in tutto il mondo vendendo milioni di copie. Anggun diventa così la prima cantante asiatica a diventare famosa al di fuori dei propri confini.
Da sempre impegnata nel sociale, Anggun partecipa più volte al Concerto di Natale in Vaticano, e nel 2003 duetta con Piero Pelù nel bellissimo brano “Amore Immaginato” che staziona ai primi posti delle classifiche per diverse settimane. Nel 2012, a Baku, partecipa all’Eurovision Song Contest in rappresentanza della Francia con il brano “Echo (You and I)“.
Il concerto di Sassuolo è stato entusiasmante (e spero si veda dalle foto). Anggun è in splendida forma sia vocalmente che fisicamente, ha pescato a piene mani tra i brani dei suoi 8 album e per un’ora e mezza ha tenuto la scena insieme al gruppo dei suoi strumentisti francesi. Finale travolgente con “Amore immaginato” cantato in italiano insieme a tutto il pubblico.
a cura e foto di
Moris Dallini
