Fear Street: la paura fa 90… ma anche 78 e 66

Fear Street: la paura fa 90… ma anche 78 e 66
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A luglio di quest’anno è uscita una trilogia horror targata Netflix,”Fear Street“, tre film ambientati nel 1994, 1978 e, facendo un bel salto temporale, nel 1666. Usciti con cadenza settimanale l’uno dall’altro, questi tre lungometraggi non convincono completamente.

Fear Street” è una lunga serie di libri dall’autore Rober L. Stine più conosciuto per aver scritto “Piccoli Brividi“, rispetto ai quali la quantità di gore si alza. Sono quindi orientati verso un pubblico di età superiore, sia i libri che i film, adolescenti in piena carica ormonale, come i protagonisti dei film della serie.

Trailer di “Fear Street

Per creare questi lungometraggi hanno preso qua e là da essi, senza concentrarsi su un singolo libro, e si vede. Ci sono troppe coincidenze a livello di trama che ne permettono il proseguimento. La cosa interessante è che erano destinati alle sale cinematografiche, teoricamente, poi per cause che conosciamo tutti non sono stati distribuiti e direi per il meglio.

Sala? Nah

Non hanno decisamente la qualità o il feeling da “cinema“, si vede nella produzione e nella fotografia che è la stessa di “Stranger Thingsma non riuscita completamente. Il luogo perfetto per questi film è il catalogo di Netflix, dove uno può guardarli comodamente e senza troppo impegno monetario. Sembrano una serie tv in tutto e per tutto, in particolare il primo e l’ultimo, di quelle con le puntate lunghe 40/50 minuti, ma non un lungometraggio.

Stranger Strings“?

Analizzerei singolarmente i film, perchè ci sono grandi differenze da uno all’altro:

Parte Uno: 1994

La protagonista, Deena interpretata da Kiana Madeira, è simpatica come un chihuahua che abbia alle due di notte, ma almeno anche il suo “Love Interst” è piatto, ottimo per loro hanno cose in comune!
Sono molto più interessanti i suoi amici e il fratello, Josh, l’unico veramente intelligente, a tratti anche troppo. Il film comincia veramente bene, ci carica subito con una sequenza ad alta tensione citando Scream“, ma dopo si addormenta e non si risveglia più.

La fotografia e le ambientazioni non sono malissimo ma sembrano la versione low budget di “Stranger Things“. Insomma è un film mediocre, come le idee che i ragazzi hanno per sfuggire al killer.
Voto direi: 5,5 o un 6 risicato.

Un uscita in cassetta sarebbe stata perfetta per la trilogia di “Fear Street
Parte Due: 1978

A quanto pare questo è l’ultimo film della serie girato in ordine cronologico, magari è per questo che è anche il migliore. Dimenticata la protagonista del primo qui abbiamo personaggi più strutturati, più profondi con problemi che non siano semplici questioni di cuore.

L’ambientazioni sono veramente belle, molto ispirate aVenerdì 13“, e la fotografia è più azzeccata. Sei più immerso, grazie anche a una recitazione decisamente migliore. Le sorelle protagoniste brillano veramente e il killer fa veramente paura, anche perché non ha remore di età o personalità, uccide tutti buoni e cattivi.

Teoricamente dovrebbe spiegare qualche tratto della personalità di Ziggy, interpretata da Sadie Sink, la Max di “Stranger Things“, ma non lo fa o se lo dimentica.
Voto, bhe qui ci sta un 8 abbastanza pieno.

Attenta Ziggy!
Parte Tre: 1666

Ed è qua che proprio crolla tutto. Ambientato appunto nel ‘600 quindi le scenografie e i costumi diventano d’epoca, e come sono? Bhe sembrano prese direttamente da quei brevi documentari sui romani che ti facevano vedere a scuola, quindi ovviamente finti, sarà la fotografia, forse, so solo che non riuscivo ad immergermi.

A livello di trama l’hype che ti aveva dato il secondo sparisce abbastanza in fretta, sarà che ci mette troppo tempo a entrare in azione o perché diventa abbastanza stereotipata. Finale abbastanza confuso, pieno di scelte stupide, che se fino a prima erano accettabili, qui ti viene proprio da dire: “Ma come cavolo ti viene in mente!“. Inutile dire che lascia intuire un possibile seguito come ogni produzione Netflix non muore mai veramente, altro che zombie.
Voto, bhe deludente non sono cattivo ma qui un 5 scarso ci sta.

Ultime due note sul tutto che vorrei fare sono riguardo alla magia e la colonna sonora.

Sei un Mago Harry!

La magia in questo film è molto confusa. Ora, io non sono un mago (sto ancora aspettando la lettera si sarà persa alle poste), ma nell’ultimo film in particolare, cercano di spiegare un paio di cose mentre altre rimangono completamente affidate a questo potere magico. Forse se le sono dimenticate, oppure, più plausibile, la trama è stata sviluppata in contemporanea con le registrazioni, e questi “fili” di trama sono stati accantonati.

Cast di “Fear Street: parte due
Colonna sonora

La parte migliore di questi film a mani basse, veramente memorabile. Grandi gruppi con canzoni riconoscibilissime e che ti viene voglia di canticchiare, ancora adesso che è passato qualche giorno me le ricordo vividamente.
Ottimo lavoro da parte dei compositori, anche se mettono qualche canzone del 95 nel 94, ma la facciamo passare tranquillamente se sono i “Garbage“.

Quindi lo guardo?

Bella domanda, il problema principale è che “Fear Street: parte due” è veramente carino, ma per vederlo bisognerebbe guardare anche il primo, più noioso, e che poi ti viene voglia di continuare e quindi ti tocca guardare quella palla del terzo.
Ma magari con un amico e qualche birra, come ho fatto io, diventano anche godibili come serie. Se invece non te ne frega troppo della storia, puoi guardare solamente la parte due tanto Netflix ti mette un comodo riassunto nella prima parte.

a cura di
Federico Zanoni

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Federico Zanoni

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