Al Ginzburg Park Festival arrivano i Melancholia: l’intervista

Al Ginzburg Park Festival arrivano i Melancholia: l’intervista
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I Melancholia, dopo aver conquistato il pubblico grazie alla partecipazione ad X Factor, partono con il TIME.SLEEP tour e fa tappa al Ginzburg Park Festival di Torino. Noi li abbiamo intervistati per l’occasione!

Benedetta, Fabio e Filippo arrivano da Foligno e sono i Melancholia. La band è tra le più promettenti ed eclettiche del panorama musicale emergente e siamo molto curiosi di vederli in concerto.

Vincitori mondiali nel 2018 di Emergenza Festival, già due anni prima hanno iniziato una collaborazione con Diego Radicati di Urban Records, e nel 2020 partecipano ad X Factor sotto la guida di Manuel Agnelli, conquistando il pubblico.

Lo scorso dicembre pubblicano il loro primo EP “What Are You Afraid Of?” e a maggio esce il singolo “Medicine” per RADAR label & Mgmt. Il 3 luglio sono partiti con il tour TIME.SLEEP da Bologna e il 10 luglio avrebbero dovuto esibirsi al Ginzburg Park Festival di Torino.

Purtroppo, per il maltempo che ha causato gravi danni al palco del festival di Torino, il concerto è stato rimandato al 26 luglio. La band ha sostenuto il Ginzburg fin dal primo istante, dimostrando quanto sia importante per tutti ritornare a fare musica dal vivo e aiutarsi a vicenda in un periodo difficile, per potersi divertire insieme.

Noi, orgogliosi media partner del festival, siamo felicissimi di poterli vedere suonare a Torino e li abbiamo intervistati per farci raccontare qualcosa in più su di loro e sul ritorno ai live!

Sono finalmente ripartiti i concerti dal vivo, la linfa vitale dei musicisti a mio parere. Avete già dato alle fiamme alcuni palchi con l’inizio del vostro tour estivo, e adesso è la volta di Torino con il Ginzburg Park Festival. Come vivete il ritorno ai live? Quanto è importante per voi il contatto con il pubblico?

Viviamo il nostro ritorno ai live con grande entusiasmo, ci è mancato molto il poterlo fare in questo anno e mezzo di pandemia, rimettere piede sul palco è stata una liberazione, gioia, e voglia di cominciare un percorso che vorremmo non finisse mai, la sfera live è la nostra forza ed abbiamo assolutamente bisogno di instaurare uno scambio a livello empatico con il pubblico, ricevendo tanto quanto quello che riusciamo a trasmettere, è la nostra energia.

Il vostro nuovo brano, Medicine, è davvero una bomba. Lo considerate il vostro nuovo punto di partenza e, beh, se la partenza è questa allora non vediamo l’ora di sapere come continuerà! Come è nato il brano e cosa dobbiamo aspettarci dai nuovi pezzi in arrivo per quanto riguarda i messaggi e le sonorità?

Il brano è nato da un periodo di transizione e di crescita per noi, nel primo periodo di quest’anno in un tempo relativamente breve rispetto ai nostri standard, segnala il passaggio ad una nuova era musicale per noi, dove nonostante le mille contaminazioni che influenzano i nostri brani ci dirigiamo verso una genere più spinto verso l’elettronica, dai lineamenti più duri e spinti rispetto all’album precedente, Medicine è solo una sfaccettatura di questa direzione che stiamo prendendo.

“There’s something wrong with me, within my limits and my dreams”. Lo abbiamo pensato tutti almeno una volta nella vita. Al giorno d’oggi viene quasi vista come un tabù questa sensazione, ma abbiamo il diritto di sentirci così. Pensate sia giusto passare delle giornate a non voler uscire di casa, a sentirsi tristi e pensare di avere il resto del mondo contro di noi?

Non so se esiste un giusto o uno sbagliato per quanto riguarda questo argomento, la vita è una costante ricerca di equilibrio e i momenti no appartengono a tutti noi, se non esistessero non potremmo parlare di quelli opposti, credo che ognuno abbia bisogno dei suoi momenti di introspezione e di riflessione per potersi conoscere e saper pretendere da sé stesso, le sensazioni vanno e vengono e non sempre il male viene per nuocere.

Sappiamo che avete grandi progetti in programma, potete anticiparci qualcosa? Sta per arrivare un album o qualche collaborazione?

Sicuramente tra i nostri progetti c’è quello di far uscire nuova musica entro la fine di quest’anno, collaborazioni? Chissà.

Con X Factor vi siete fatti conoscere dal pubblico, come sono cambiate le cose dopo il programma? Avete continuato a lavorare con Manuel Agnelli anche fuori?

Dopo il programma chiaramente le cose sono cambiate molto anche se non è stato semplice realizzarlo fin da subito dato il lockdown, ci siamo messi subito a lavorare in studio per farci trovare pronti nel momento di riapertura scrivendo e provando in continuazione in studio. La tv ci ha dato la visibilità, ora sta a noi cavalcare l’onda e cercare di farci spazio nel panorama musicale. Con Manuel siamo rimasti in buoni rapporti ma non abbiamo continuato a lavorarci al di fuori di X Factor.

Se ognuno di voi tre potesse scegliere di collaborare con un qualsiasi artista – italiano e non – all’interno di un vostro album, chi chiamereste? Non potete scegliere la stessa persona (o gruppo)!

Ci piacerebbe collaborare con i Twenty One Pilots (Fabio), Moderat (Filippo) e Poppy (Benedetta).

Dobbiamo aspettarci qualche sorpresa sul palco del Ginzburg Park Festival?

Chi lo sa, se ve lo dicessimo non sarebbe più una sorpresa! Aspettatevi di tutto!

a cura di
Valentina Dragone

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