ZERO : la gioventù multietnica nella periferia milanese

ZERO : la gioventù multietnica nella periferia milanese
Condividi su

Zero è la nuova serie tv Netflix tratta dal romanzo “Non ho mai avuto la mia età” di Antonio Dikele Distefano, edito da Mondadori. Progetto ambizioso o flop totale? Scopriamolo assieme.

Di seguito il trailer:

Trama

Omar è un ragazzo italiano dalle origini senegalesi che vive nella Barona, quartiere periferico di Milano, lontano dai grattacieli e dalla pulsante imprenditoria che contraddistingue la città lombarda. Omar è timido: ama e pensa in silenzio lottando interiormente con il suo passato, con il ricordo della madre scomparsa per cause misteriose quando era ancora un bambino.

La sua timidezza però si trasformerà in un potere molto speciale:
l’invisibilità nei momenti di emozioni molto forti. Tutto molto bello fino a quando non ti ritrovi a dover gestire il rapporto con la ragazza che ti piace, bianca, ricca e figlia di uno degli imprenditori edili più influenti della Milano moderna.

Ma le cose si complicano ulteriormente…

Tutto ancora meno bello se scopri che il tanto adorato papino ha in mano il progetto per la sostituzione delle case popolari nelle quali abitano Omar e i suoi compagni di avventura con delle futuristiche villette residenziali e che questo stesso finanzia sicari cubani che minacciano i ragazzi .

Omar, Sara, Sharif , Inno e Momo proteggeranno quindi il loro quartiere da una burocrazia pressante dietro cui si cela tanta corruzione e soprattutto da un razzismo di fondo totalmente immotivato che li porta a condurre questa lotta con una quasi totale assenza di aiuto da parte delle istituzioni.

É in fondo la storia di ragazzi semplici, delle loro emozioni e dei loro sogni. Omar disegna fumetti e Zero è il nome del suo alter ego su carta, a Sara piacerebbe suonare come dj, Inno ama il basket e si allena intensamente nonostante le umiliazioni del suo mister che lo reputa uno scansafatiche e cosí via.

Colonne sonore

Di una freschezza piacevole sono le soundtracks della serie: ad accompagnare le vicende dei ragazzi sono le voci di Marracash, Madame e Mahmood (che tra l’ altro scrive appositamente la canzone ” Zero”). Ma volendo andare oltre al solo panorama musicale italiano troviamo poi Lil Wayne, Ama Lou e Lous and the Yakuza …

Aspetti critici :

La serie propone dunque la trattazione di temi veramente importanti; il vero problema è il modo con il quale lo fa. Zero infatti, nel suo voler essere innovativo pecca di originalità sia per quanto riguarda la trattazione dei suddetti temi sia a livello stilistico .

I dialoghi sono scarni e privi di qualsiasi realismo (elemento essenziale se lo scopo della serie vuole essere principalmente una critica sociale), le scene fra Omar e Anna (e non solo quelle) permeate da un pietismo bieco e poco originale.

Seppur peccando di nessi causali e di una narrazione forte la serie procede velocemente e senza intoppi; non vi è alcuna pesantezza nel guardarla e sorprendentemente si arriva all’ ultimo episodio degli otto previsti dal format con una sensazione di suspence che risana leggermente le aspettative spettatoriali anche in vista di una possibile seconda parte (o stagione) .

a cura di
Sara Cilia

Seguici anche su Instagram!

LEGGI ANCHE: “Una donna promettente” – Tra giustizia e inganno
LEGGI ANCHE: Sound of Metal, il suono del silenzio


Condividi su

Sara Cilia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *