Sergio Calafiura e i “Tessuti Appesi”

Sergio Calafiura e i “Tessuti Appesi”
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Sergio Calafiura presenta il suo EP da solista “Tessuti Appesi” con un viaggio, canzone per canzone.

Con il suo primo ep da solista, Sergio Calafiura ha voluto concentrarsi su episodi autobiografici, dai quali ha tratto canzoni con sonorità synth pop molto movimentate.

Gli abbiamo rivolto qualche domanda.

Hai fatto parte di alcune band e ora procedi da solo. Perché ora e che effetto fa?

Ora perché le band della quale ho fatto parte erano un insieme di idee di più teste, con indirizzo musicale diverso, poi la pandemia e lo stare isolato mi ha portato a stendere meglio le miei musiche.

Ammetto che espormi da solista mi ha spaventato, perché sono i miei brani, con le mie idee e i miei limiti. Quindi tutta la responsabilità di quello che la gente ascolterà è solo mia.

Ci racconti le cinque canzoni che compongono il tuo ep?

“Tessuti Appesi” è una travagliata storia che è finita, ma c’è sempre un ritornare indietro, è un brano sulle debolezze di entrambe le persone, che sanno che qualcosa di sbagliato c’è, ma si è deboli per mollare tutto.

“Favole e Coriandoli” rappresenta la mia infanzia e la mia situazione da persona adulta, da quando ero una responsabilità per gli altri a quando sono una responsabilità per me stesso.

“Intimo” è quel momento dove ho consapevolizzato il post separazione dei miei genitori, c’è un momento di rabbia, e poi la presa di coscienza che la vita è la mia e non devo chiederla a nessuno.

“Seta” è un vecchia canzone remixata per questo EP, una storia che si è chiusa e che non è mai partita nonostante i presupposti fossero belli.

“Ovunque Sei”, è un brano sul femminicidio con gli occhi del femminicida. Personalmente è stato il più difficile da accettare in questa veste Synth Wave perché risulta lunga e fatica un po’. Ma forse con un video clip si snellirà.

Qual è il brano al quale sei più legato?

 Essendo il mio primo EP solista tutte le canzoni hanno un peso importante per me. A parte “Seta” che è un brano uscito nel 2009, tutte le altre sono situazioni vissute difficili da buttar fuori e maturate negli ultimi due anni e mezzo.

Qual è il tuo metodo di scrittura? Sei uno che compone in rigido isolamento o ti piace il rumore intorno?

Per la musica ho bisogno di isolamento, per i testi in genere vado in qualche bar o pub e osservo con la musica nelle orecchie.

Dopo l’ep arriverà un lp?

Sarebbe bello, ma farò uscire altri inediti, cover e video. Ho delle idee che sto riordinando.

Dovessi pensare a un live oggi, dove vorresti cantare?

In un teatro con la band. Fare una presentazione live con i musicisti sarebbe il top.

a cura di
Sara Alice Ceccarelli

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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