Diario di un cervello in fuga: vita da emigrata senza filtri

Diario di un cervello in fuga:  vita da emigrata senza filtri
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Ognuno di noi ha un sogno nel cassetto ma solo alcuni sono disposti a lasciare tutto per rincorrerlo. Tiziana Lilò, autrice di Diario di Un cervello in fuga nel XXI secolo, è sicuramente una di quelle persone.

Nel 2008, insieme al suo fidanzato Damiano, ha lasciato la sua casa, e le sue sicurezze, per partire all’avventura andando a vivere in Inghilterra ( più precisamente a New Castle).

Il suo lavoro ci racconta in modo divertente e ironico la vita di due ragazzi alla prese con la burocrazia e le incombenze quotidiane in un paese straniero: la ricerca del lavoro, di un’abitazione e le difficoltà dovute alla lingua. Azioni che possono sembrare banali ma che, in una realtà nuova, a volte sembrano diventare degli ostacoli insormontabili.

In Diario di un cervello in fuga, Tiziana si racconta e ci aiuta a capire com’è davvero la vita di chi si trova a vivere lontano da casa, e lo fa cercando di strapparci un sorriso.

Ciao Tiziana, tu sei l’autrice e la protagonista di Diario di un cervello in fuga. Presentati ai nostri lettori.

Ciao a tutti! Sono Tiziana e mi definisco un’aspirante scrittrice sulle orme della mia preferita: Sophie Kinsella. Amo viaggiare, le mie due cagnoline (Memole e Creamy) e mio marito Damiano (che è stato anche il mio compagno di avventura durante la nostra esperienza da emigrati in Inghilterra nel 2008). Una sensitiva una volta ha detto che nella mia vita precedente ero un‘indiana d’America, pertanto ritengo sia questo il motivo per il quale adoro gli Stati Uniti…e il burro d’arachidi! Mi reputo una persona eclettica poiché i miei interessi sono davvero svariati (passo dall’interior designer, alla pasticceria, al taglio e cucito!). Diario di un cervello in fuga nel XXI secolo è la mia prima opera e il motivo per il quale l’ho scritto non è certo ambire al Premio Strega, bensì far sorridere chi lo legge, che fa sempre bene nella vita.

La tua opera è una sorta di diario che racconta, con molta ironia, la tua avventura insieme a Damiano a New Castle. Cosa ti ha portato a scrivere questo libro?

Quando sono partita per l’Inghilterra non avevo certo intenzione di scrivere un libro ma, giorno dopo giorno, affrontando le varie difficoltà burocratiche oltre alle peripezie alla ricerca della casa e del lavoro, ho come sentito il bisogno di “aiutare” coloro che in futuro avessero voluto intraprendere un’esperienza di emigrazione simile alla nostra. Così ho iniziato a scrivere questo diario di viaggio che racconta quanto è accaduto a me e al mio compagno durante quei 220 giorni trascorsi sul suolo inglese. Ma non vuole essere solo una “guida” poiché lo scopo principale che è emerso durante la stesura è quello di far sorridere anche per sdrammatizzare, considerate le situazioni, talvolta paradossali, nelle quali siamo incappati. Si tratta di una lettura leggera, divertente, ma soprattutto reale, nella quale due giovani emigrati vengono raccontati per quello che sono, nei loro momenti di #vitavera, senza filtri. Per questo credo che molti coetanei potrebbero ritrovarsi.

Ogni capitolo del libro si apre con il titolo di una canzone di Ligabue. Come mai hai fatto questa scelta? Qual è la canzone a cui ti senti più legata?

Come ho detto sopra, è capitato tutto un po’ per caso. La necessità di scrivere un libro su quanto stavamo affrontando è venuta in maniera del tutto naturale, come la è stata la decisione di utilizzare stralci delle canzoni del mitico Luciano Ligabue come titoli dei capitoli.

Nonostante questo libro sia rimasto nel cassetto per oltre un decennio (poiché non riuscivo a trovare una casa editrice disposta a pubblicarlo a costo zero) ho sempre creduto molto nella mia opera e nella sua originalità.

Per certi versi, mi reputo una persona un po’ fuori dal comune, per questo non avrei mai potuto utilizzare dei semplici numeri per distinguere i vari capitoli. Desideravo personalizzarli. Inoltre, durante il periodo trascorso nella terra della regina Elisabetta, le canzoni del Liga mi hanno accompagnata e confortata. Per tale ragione, quando ho realizzato concretamente la volontà di mettere tutto nero su bianco, ho ritenuto anche doveroso inserire questa parte di me. Sotto alcuni aspetti, i pezzi delle canzoni utilizzate riassumono quello che accade all’interno del capitolo.

La canzone alla quale sono più legata oggigiorno è decisamente Sono sempre i sogni a dare forma al mondo. Ma non è stata inserita in quanto è uscita qualche anno dopo la nostra esperienza, ossia quando il libro era già stato ultimato (sebbene non ancora pubblicato). Mentre ai tempi dell’Inghilterra era Voglio volere. Insomma, per me i sogni sono fondamentali perché senza di essi cosa sarebbe la vita? Inoltre credo che ogni viaggio debba essere accompagnato da bella musica e in questo caso c’è il nostro connazionale a fare da sottofondo.

In Diario di un cervello in fuga ci racconti della tua esperienza in Inghilterra ma io vorrei sapere una cosa in particolare: tra tutte le persone che hai conosciuto chi è stata quella che ha lasciato un segno indelebile nel tuo cuore?

La mia risposta potrà sembrare banale, ma quella persona è proprio Damiano. Sì, perché lui (diciamoci la verità) è partito perché io volevo partire. Lui non aveva mai preso in considerazione l’idea di fare un’esperienza di quel genere. Quando abbiamo iniziato a frequentarci, gli ho sempre esposto questo mio desiderio (oltre che necessità) di provare a vivere all’estero. E lui non ha voluto che partissi da sola, è venuto via con me, nonostante gli andasse benissimo la sua vita così com’era sempre stata. Sinceramente? Sarei partita anche senza di lui poiché era fondamentale rendere concreto questo mio sogno, anche rischiando di lasciar andare una persona che mi amava e che magari sarebbe potuta diventare l’amore della mia vita.

Con questo non voglio dire che la nostra vita insieme sia stata sempre idilliaca perché non nego che abbiamo avuto i nostri alti e bassi. Ma lui era lì con me e per me, e se oggi siamo ancora assieme, credo voglia dire che il nostro legame è davvero forte. Insomma, lui aveva capito molto prima della sottoscritta che eravamo fatti per affrontare la vita insieme.

Noi abbiamo conosciuto la Tiziana del 2008…com’è oggi la tua vita?

Attualmente sono residente in Italia ma non escludo di tornare a essere un cervello in fuga. Un paio di anni fa io e Damiano ci siamo sposati e viviamo assieme alle nostre cagnoline. Insieme continuiamo a coltivate la nostra passione per i viaggi. Nel tempo libero mi diletto nello scrivere poesie. Al momento non c’è in cantiere un secondo libro poiché ammetto che nell’ultimo anno sono stata parecchio occupata con la promozione di Diario di un cervello in fuga nel XXI secolo, ma non escludo che possa nascere qualcosa di nuovo. Sempre assolutamente autobiografico!

Cosa consiglieresti a chi, come te, desidera mettersi alla prova andando a vivere in un paese straniero?

Di perseguire i propri sogni, anche se non dovessero rivelarsi il nostro successo. D’altronde la vita è anche questo: bisogna tentare, magari cadere, ma poi ci si rialza e si diventa più forti. Si impara dai propri sbagli e ci si ridimensiona sulle nostre facoltà e aspettative, perché non sempre la realtà appare come ce l’eravamo immaginata. Ma non bisogna demordere. Le ambizioni e i sogni, a mio avviso, sono l’essenza della vita. Finché il nostro obiettivo è quello di migliorarsi, non si potrà mai sbagliare. Inoltre è importante avere dei desideri con il nostro partner. Difatti il mio libro è rivolto anche agli uomini, proprio per far loro capire quanto sia fondamentale e bello, nella vita di coppia, avere degli obiettivi comuni da condividere.

a cura di
Laura Losi

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Laura Losi

Laura Losi è una piacentina classe 1989. Si è laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l’Università degli Studi di Parma con una tesi sulla Comunicazione Politica di Obama. Avrebbe potuto essere un medico, un avvocato e vivere una vita nel lusso più sfrenato, ma ha preferito seguire il suo animo bohemien che l’ha spinta a diventare un’artista. Ama la musica rock (anche se ascolta Gabbani), le cose da nerd (ha una cotta per Indiana Jones), e tutto ciò che riguarda il fantasy (ha un’ossessione per Dragon Trainer). Nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo “Tra le Rose” e a breve vedrà la luce anche la sua seconda fatica, il cui titolo rimane ancora avvolto nel mistero (solo perché in realtà lei non lo ha ancora deciso).

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