“Il riflesso dell’odio” è il brano d’esordio di Spectres

“Il riflesso dell’odio” è il brano d’esordio di Spectres
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Matteo Ursoleo, in arte Spectres, è una delle giovani scommesse di Fragola Dischi che lo scorso 4 dicembre ha pubblicato “Il riflesso dell’odio“, suo brano di debutto nello scenario musicale emergente.

Questo primo inedito colpisce per l’astrattismo sonoro che lo caratterizza ed impreziosisce attraverso l’uso di synth e sonorità ambient che ben si incastrano con una componente testuale ed una voce narrante che trascinano l’ascoltatore in atmosfere cupe e oniriche: del resto, bisogna scavare molto a fondo per trovarsi realmente, ed è proprio “laggiù” che Spectres conduce se stesso e noi con lui.

Da Matteo a Spectres sarà stato un bel viaggio per te. Cosa ti ha spinto a scegliere il secondo come tuo nome d’arte?

Scelsi questo nome all’età di quattordici anni, già allora infatti il mio interesse era rivolto al mondo della musica, Spectres sarebbe quindi l’anagramma di ‘’Respect’’; nonostante il suo significato iniziale con il passar del tempo mi affezionai al nome, poiché rispecchia perfettamente il mio stile musicale.

Ho ascoltato “Il riflesso dell’odio”, tuo brano d’esordio, e la prima considerazione elaborata è che quello che passava dalle cuffie era più simile ad una complessa esperienza sensoriale, che ad una canzone. Com’è nato questo inedito e quanto si è trasformato nel corso del tempo, dalla primordiale fase di scrittura a quella di registrazione e mixaggio?

C’è stato un periodo nella mia vita in cui l’odio rappresentava il mio stato d’animo, mi sentivo assente, vuoto, non riuscivo a provare emozioni. Scavai in fondo ai miei pensieri, iniziai a conoscermi meglio. Scrissi le prime righe di getto, il resto venne con il tempo.

Inizialmente il brano era accompagnato con il pianoforte, tuttavia avevo in mente un’atmosfera del tutto astratta, impossibile all’inizio da esprimere, quindi cominciai a mettere insieme le idee, concretizzandole musicalmente.

Il tuo stile musicale fa perno sull’astrattismo sonoro e una commistione di ambient e synth. Quali sono gli artisti a cui ti ispiri maggiormente o che in qualche modo influenzano la tua musica?

Gli artisti che più di tutti mi hanno ispirato sono stati XXXTENTACION e Billie Eilish; mi hanno da sempre affascinato, musicalmente e non. Sono per me dei punti di riferimento, e probabilmente sono proprio il motivo per il quale ho iniziato a fare musica. Apprezzo moltissimo inoltre Sevdaliza, Stromae e Khalid.

In un momento in cui è così difficile fare progetti, cosa puoi dirci sul tuo futuro a breve termine?

Ho in progetto una nuova canzone e non vedo l’ora di realizzarla.

Saluta gli amici di The Soundcheck con la frase/citazione di uno dei tuoi brani!

Free my soul“.
Grazie a voi per l’intervista!

a cura di
Annalisa Senatore

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Annalisa Senatore

Annalisa all’anagrafe, ma sul web e nel cuore lei è @annamatita_. Nata e cresciuta a Siracusa, ha una laurea in psicologia, una in neuroscienze, un master in comunicazione digitale eeeee Macarena! Vive a Bologna dal 2015 ed è proprio in questa meravigliosa città che ha conseguito la prestigiosa specialistica in “Casi umani: dove trovarli (e lasciarli)”. Social media manager, press officer, sniffatrice seriale di libri, sosia ufficiale di Amy Winehouse e orgogliosissima Serpeverde.

3 pensieri su ““Il riflesso dell’odio” è il brano d’esordio di Spectres

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