Francesco Tirelli: la band e il nuovo singolo Mai

I Francesco Tirelli, band di Reggio Emilia, fuori con il nuovo singolo “Mai”

Una band, i Francesco Tirelli, che prende il nome dal proprio cantante e che da Reggio Emilia vogliono farci conoscere il loro sound e anche i propri progetti futuri.

Si perché la band, fresca del nuovo singolo, è già pronta per un album che, forse, vedrà a breve la propria nascita e nell’attesa li abbiamo intervistati.

Ci racconti chi sono i Francesco Tirelli?

Siamo dei compagni di banco, diventati amici prima e una rock band poi. Freddie Mercury definiva nelle giornate migliori i Queen persino come una famiglia. E forse è questa la definizione migliore anche per noi. Come in ogni famiglia ci sono giornate migliori e peggiori, ma quello che conta è di ritrovarsi sempre a cena attorno allo stesso tavolo, per capire e capirsi ancora una volta.

Seguendo questa idea “famigliare” di rock band abbiamo pubblicato 4 album, un mini disco per beneficenza durante la quarantena, e una ventina di singoli. Abbiamo girato la regione in svariati concerti cercando di rimanere il più possibile noi stessi, evolvendoci negli anni, ma sempre alla nostra maniera, senza imposizioni dall’esterno.

Raccontaci come nasce “Mai”, il nuovo singolo.

Mai è una canzone di protesta, che Francesco, ha scritto un paio di anni fa, a seguito di una tornata elettorale che, diciamo, non ci aveva proprio soddisfatto (ridono).

Tra i temi di questo album, ma anche di Radio Londra, abbiamo scelto di inserire un po’ di politica. Con questo non vuol dire che diamo indicazioni di voto o esprimiamo con chiarezza le nostre idee, anche perché non la pensiamo tutti nella stessa maniera, ma cerchiamo di invitare le persone ad informarsi e a ragionare prima di votare.

Mai è il nostro modo per dire che non molleremo fino a che non avremo fatto capire al mondo l’importanza delle parole, in politica come nella musica. Al contrario dell’ironico “Il decalogo”, il vostro video precedente, qui sembrate piuttosto arrabbiati.

Che cosa vi ha fatto cambiare umore?

In realtà il decalogo la abbiamo scritta dopo, quindi semmai ci siamo calmati (ridono). No, la verità è che sono entrambe canzoni di protesta. Come lo è “Hashtag”, il primo dei tre singoli uscito a marzo.

La differenza è che se in “Hashtag”, canzone che tratta il tema delle bufale e della scarsa informazione politica e nel “decalogo”, che tratta il problema degli stereotipi del rock e delle cover band abbiamo usato l’arma della satira, questa volta abbiamo deciso di essere più diretti ma, ascoltandole una dopo l’altra, ci si rende conto che non sono canzoni così diverse tra loro.

Che cosa vi piace della musica italiana di oggi?

Francesco: rispondo io che sono il più politicamente corretto. Diciamo che non essendo amanti dei talent e della musica commerciale facciamo fatica ad appassionarci più di tanto alla musica italiana di oggi. O almeno a quella che va in tv.

Anche i generi che vanno per la maggiore oggi, Indie e trap, non ci coinvolgono più di tanto anche se capiamo il lavoro e la creatività dietro alcuni brani o artisti. Ad esempio io personalmente apprezzo molto i testi di Riccardo Zanotti. Unito alle indubbie qualità musicali degli altri cinque Pinguini Tattici Nucleari riescono sempre a comporre ottimi dischi.

Quando ci possiamo aspettare un vostro nuovo album?

Ok ve lo diciamo in anteprima assoluta. Però non ditelo a nessuno. Uscirà il giorno del compleanno di Francesco così il suo egocentrismo crescerà ancora un po’.

No in realtà abbiamo scelto il 16 marzo sperando che l’album vada benissimo e il suo compleanno venga completamente soppiantato dalla promozione musicale. Aiutateci inviandoci altre interviste!

a cura di
Sara Alice Ceccarelli

Seguici anche su Instagram!

LEGGI ANCHE: Venezia 77 – Quo vadis, Aida?: recensione del film di Jasmila Zbanic
LEGGI ANCHE: Euphoria: il racconto trasgressivo sulla Generazione Z