The Social Dilemma: gli effetti devastanti dei social sulla nostra vita

The Social Dilemma: gli effetti devastanti dei social sulla nostra vita
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In questi giorni nella classifica dei titoli più visti su Netflix c’è The Social Dilemma. Il film-documentario di Jeff Orlowski che mostra in maniera inequivocabile il potere esercitato sulla nostra mente dalle applicazioni presenti sui nostri dispositivi. Le testimonianze prese in considerazione sono quelle di esperti della Silicon Valley ed ex dirigenti delle maggiori piattaforme social.

The Social Dilemma dimostra quanto siano cambiate le nostre abitudini quotidiane e il nostro modo di relazionarci o non relazionarci con gli altri, grazie al sopravvento della tecnologia nelle nostre vite e con l’uso ormai fuori controllo e decisamente eccessivo dei nostri smartphone.

Siamo noi a controllare in maniera ormai meccanica ed ossessiva il nostro cellulare o è il nostro cellulare e controllare noi?
Siamo noi a fare una ricerca su google o è google che a sua volta ricerca i prodotti di cui abbiamo bisogno per riproporci una pubblicità ovunque sia possibile inserire una sponsorizzazione?

Stando alle poche immagini riprodotte in maniera cinematografica in questo docu-film (rispetto alle testimonianze dirette e incisive di chi ha contribuito a creare, diffondere e far crescere l’utilizzo diretto dei social media) sembra che l’intelligenza umana sia stata ampiamente superata da quella artificiale.

L’aspetto inquietante si riversa sotto una miriade di aspetti. non solo nel modo in cui si stanno letteralmente atrofizzando le nostre capacità di affrontare ciò che succede nelle nostre vite, dimenticando giorno dopo giorno cosa voglia dire “vivere a pieno”, dimenticando persino cosa significhi guardare, sentire e toccare con mano, ma soprattutto nel modo in cui si ambisce ad una perfezione, ad una emulazione continua di tutto ciò che scorre sotto i nostri occhi.

Sembra sia diventato impossibile distinguere il vero dal finto e sembra che l’autostima ormai viaggi solo in base al numero di “mi piace” che riesce a collezionare una foto, uno stato e persino un sentimento.

Tutto corre talmente veloce che pare sia impossibile stare al passo con la moda, i consigli degli influencer e tutti gli aggiornamenti continui delle app che mirano ad invadere sempre di più la nostra sfera intima, oltre che a minacciare quotidianamente i nostri dati sensibili e la nostra privacy digitale attualmente inesistente e non tutelata in alcun modo.

Il dato più preoccupante riguarda le statistiche. Da queste emerge un picco impressionante di adolescenti che credono non ci sia gara con quei canoni di bellezza e perfezione che provano a rincorrere.

Ed è così che aumenta costantemente il numero di soggetti affetti da ansia, attacchi di panico e depressione fino ad arrivare ad un aumento del numero di suicidi.

Siamo bombardati da fake news, dicerie e messaggi promozionali. Elementi che ci rendono schiavi di prodotti e servizi di cui non abbiamo bisogno ma che, purtroppo, fanno nascere in noi la necessità di voler ottenere tutto ciò che possiedono gli altri. Come se non riuscissimo più ad avere e far la valere la nostra identità, la nostra libertà di scelta.

Come se non esistessero più i gusti personali e le varie personalità. Non siamo tutti uguali ma è ciò che sembra.

The Social Dilemma va guardato con attenzione. La stessa attenzione con la quale andrebbero riviste le nostre abitudini e il nostro modo di isolarci sempre di più nel mondo virtuale, distaccandoci lentamente da quello reale.

Tanto tempo fa riuscivamo a stupirci per tutte le innovazioni ed evoluzioni possibili. Oggi dovremmo stupirci di quanto sia diventato pressoché impossibile rimanere incantati da qualcosa di vivo e vero.
Ci stupivamo nell’assistere alla creazione di macchinari e di robot in grado di sostituire le persone a lavoro o nelle faccende domestiche.

Il problema è che alla fine, senza rendercene conto, i robot siamo diventati noi. Vittime consapevoli e inconsapevoli di un sistema mediatico capace di smuovere qualunque cose, tranne le nostre coscienze.

a cura di
Claudia Venuti

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Claudia Venuti

Claudia Venuti nasce ad Avellino nel 1987, a 14 anni si trasferisce a Rimini, dove attualmente vive e lavora. Oltre ad essere il responsabile editoriale della sezione musica di TheSoundcheck, è responsabile dell’area letteratura dell’ufficio stampa Sound Communication. Studia presso la Scuola Superiore Europea di Counseling professionale. Inguaribile romantica e sognatrice cronica, ama la musica, i viaggi senza meta, scovare nuovi talenti e sottolineare frasi nei libri. Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, la sua più grande passione è la scrittura. Dopo il successo della trilogia #passidimia, ha pubblicato il suo quarto romanzo: “Ho trovato un cuore a terra ma non era il mio” con la casa editrice Sperling & Kupfen del Gruppo Mondadori.

2 pensieri su “The Social Dilemma: gli effetti devastanti dei social sulla nostra vita

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