Il ritorno alla normalità per Lodovica Lazzerini
Lodovica Lazzerini, giovanissima cantautrice toscana di adozione milanese, ritorna sulla scena musicale con “Limbo”, il suo nuovo singolo in collaborazione con Deville, facendosi portavoce del desiderio comune di un ritorno alla normalità e di quella voglia irrefrenabile di tornare ad affollare i monumenti. Ecco cosa ci ha raccontato Lodovica a proposito del brano e della situazione che tutto il mondo si ritrova a vivere.
Ne “La fine di Guernica”, il tuo ultimo singolo, dicevi “la vita tutti i giorni è sempre uguale”. Chiaramente non potevi immaginare cosa sarebbe arrivato di lì a poco e come sarebbero drasticamente cambiate le nostre giornate. Così, oggi ritorni sulla scena musicale con “Limbo”, il tuo nuovo ed accattivante singolo, figlio di questa quarantena. Per quanto riguarda questo brano, cos’ è cambiato nel tuo modo di scrivere rispetto alle canzoni che hai rilasciato in passato?
Questa canzone rispetto alle precedenti è nata da una mia esigenza personale, è stata una sorta di auto analisi di me, dell’uomo post moderno che ha disimparato a vivere il presente, intrappolato nella frenesia quotidiana e fretta di raggiungere i successi. È come se di colpo fossi tornata con i piedi per terra e mi fossi accorta della quantità di cose che nella vita ho dato per scontato perché ritenute banali, della preziosità di alcuni gesti e momenti e di che cosa sia veramente importante. Questo turbine di pesieri che mi ha scombussolata dentro si è poi tradotta in musica ed è nata Limbo.
Se dovessi descrivere “Limbo” con tre aggettivi, quali sarebbero e perché?
Sincera, Ottimistica e Nostralgica. È sincera perché riflette una situazione attuale ma soprattutto perché sottolinea la provvisorietà umana e l’individualismo di cui ci siamo resi schiavi. È ottimistica perché lancia un messaggio di speranza e come dice Michele Merlo “passa tutto, passa anche l’inferno” anche se ne uscremo stremati e zoppicanti, torneremo in piedi. E infine nostalgica perché inevitabilmente in questa totale privazione di quotidianità anche la cosa apparentemente più insignificante sembra oggi avere un gran valore.
In questo brano troviamo una collaborazione con Deville. Descriveteci il vostro modus operandi? Come avviene la creazione di un vostro brano?
Deville ormai è il mio braccio destro nonché metà creativa. Io scrivo, getto parole su carta o quando questa non c’è dove momentaneamente posso, cerco nella mia mente una possibile linea melodica e in maniera confusionaria comincio a strimpellare la mia chitarra o tastiera dando vita alla versione neonata di ogni mia creazione. Poi, come di rito, la giro a Deville che la spoglia e le cuce un vestito su misura, perfetto e personale. Poi solitamente sono io che scendo a Roma a registrare le voci e lo faccio impazzire in studio. Sono una pessima testa dura dominata dal caos e da idee folli difficile da gestire.
Dove cerchi l’ispirazione per scrivere in questo periodo?
Sicuramente dentro di me, do voce alle mie paure più radicate ed emozioni più pure e poi da ciò che sta accadendo fuori nel mondo che mi sembra, ad oggi, ancora surreale e più grande di noi.
Ti manca veramente “l’inquinamento di Milano”? Qual è la prima cosa che farai una volta tornata in città?
Beh, diciamo che mi sono resa conto di come in questo momento le cose tanto odiate come lo smog a Milano e i meravigliosi tramonti che questo porta oppure rimanere imbottigliati nel traffico tra centinaia di macchine, o ancora ritrovarsi in metro all’orario di punta sono quelle cose che vorrei non aver mai maledetto e che tutto sommato costituivano una parte della mia quotidianità. Ovviamente il tutto è simbolico e vuole sottolinere che in un momento di grande limitazione, anche ciò che consideravamo negativo può assumere un altro valore e rievocare ricordi. Un volta tornata in città, oltre a ricongiungermi con i pezzi di cuore lasciati, farò una bella passeggiata con occhi diversi.
Qual è invece la prima cosa che farai una volta finita la quarantena?
Credo andrò al mare per godermi un tramonto con i piedi sulla sabbia, i jeans bagnati di schizzi d’acqua e il calore delle persone a cui tengo di più.
Cosa dobbiamo aspettarci da LodovicaLazzerini per i prossimi mesi?
Non voglio dire troppo ma magari arriverà un bel progettino, tipo un disco ma chissà … non spoileriamo troppo
a cura di
Conza Press