I Funketti Allucinogeni uniscono il vecchio al nuovo in modo non banale

I Funketti Allucinogeni uniscono il vecchio al nuovo in modo non banale
Condividi su

I Funketti Allucinogeni  sono un quartetto dalle sonorità ancora difficili da definire poiché ogni brano presenta sfumature e influenze di ogni membro della band: il groove di Matteo Spinelli (batteria), il rap e le contaminazioni di musica elettronica di Piergiulio Palmisano (chitarra e voce), la psichedelia e la costante ricerca dei suoni di Gabriele Cavallo (voce, tastiere e flauto traverso), la forza e la presenza scenica di Riccardo Cavallo (basso). Unire il vecchio al nuovo è la missione che portano avanti: non è poi così banale come sembra, in questa chiacchierata lo spiegano meglio…

Chi sono i Funketti Allucinogeni e perché avete deciso di chiamarvi così?

I Funketti Allucinogeni sono un quartetto nato nell’estate del 2014 nelle campagne tra Villa Castelli e Francavilla Fontana, due comuni del Brindisino dai quali provengono i membri del quartetto. Il nome è sempre stato per noi una sfida aperta col pubblico: volevamo un qualcosa che rimanesse impresso, ma che creasse un gioco di parole con il nostro genere principale.

Di solito ci sono due diverse reazioni della gente quando viene a sapere del nostro nome: la prima è “bella raga mi piace un sacco!”, la seconda invece è una scarica di pregiudizi e luoghi comuni che nel terzo millennio dovrebbero essere stati superati. Ma in fondo per noi la vera sfida è questa.

Come vi siete incontrati e quando avete deciso di mettere su una band?

Era l’estate del 2014 e Gabriele (voce e tastiere) e Piergiulio (chitarra) si incontrano durante un concerto nel loro paesino. I soliti convenevoli, dopo di che nasce l’idea di suonare insieme, e così Gabriele tirò in ballo suo fratello Riccardo al basso e suo cugino Matteo alla batteria. Il nostro primo incontro tutti insieme fu già in sala prove, senza troppe parole, attaccammo gli strumenti e c’era già la chimica: tirammo fuori alcune idee, tra cui Show me the road, che poi è passata alla storia come primo brano scritto da noi (ed è vero!)

Difficile individuare il vostro genere musicale, poiché ogni brano presenta sfumature e influenze appartenenti ai membri del gruppo. Come fate a trovare un compromesso che possa accontentare tutti?

Domanda azzeccatissima! Sembra così facile sfornare dei brani, ma per quattro teste come noi è come il periodo delle elezioni italiane: non si capisce mai niente e tutti pensano di avere l’idea migliore. Alla fine non viene scelto il governo tecnico ma riusciamo a trovare il giusto compromesso tra idee più radicate come quelle di Gabriele (classicone studente di pianoforte che ferma i suoi ascolti al 1890) e quelle più futuristiche degli altri membri, comunque tutte diverse tra loro. Però ci sono anche momenti in cui tutti andiamo d’accordo, ed è quando suoniamo e basta.

Nel 2018 è uscito il vostro EP dal titolo “Ombre”. A quale brano siete particolarmente affezionati e perché?

Crediamo che ognuno di noi sia affezionato a una diversa canzone dell’EP, ma sicuramente quella che più ci accomuna è “Ombre”, che ha rappresentato una crescita e una svolta nella band: nel modo di scrivere i brani, nel concepire liriche in italiano che rispecchiassero davvero dei particolari sentimenti, che affrontassero delle tematiche a cui sentirsi vicini, mettendoci finalmente dalla parte dell’ascoltatore e dando un parere su determinate scelte.

È il brano attraverso il quale abbiamo abbandonato l’adolescenza e abbiamo iniziato a sgomitare nel “mondo degli adulti”. Pochi giorni fa, approfittando di questo periodo di quarantena, abbiamo chiesto ai nostri amici e a chi ci segue di inviarci dei video-selfie in cui interpretavano in qualche modo il messaggio di “Ombre”.

Il risultato è un coloratissimo video che trovate sul nostro canale YouTube e siamo sicuri che vi sorprenderà per la sua incredibile varietà, che neanche noi ci aspettavamo!

Attualmente state lavorando al nuovo disco, cosa dobbiamo aspettarci da voi?

I lavori per il nuovo disco non sono ancora terminati, mancano alcuni brani in fase di lavorazione e degli accorgimenti negli arrangiamenti e nei testi di quelli già scritti. Purtroppo non possiamo anticiparvi nulla, ma stiamo cercando di rendere ancora più originale il nostro sound, dando più spazio ad alcune idee che nell’EP avevamo solo provato ad inserire, e che poi ci hanno convinto. Non abbiamo ancora date certe, ma ci metteremo a lavoro non appena ci saremo lasciati alle spalle questa emergenza.

Un caloroso saluto e un abbraccio (virtuale) ai lettori e agli amici di The Soundcheck!

a cura di
Giulia Perna

Seguici anche su Instagram!

LEGGI ANCHE: Miglio, fuori oggi il suo nuovo singolo “Pianura Padana”
LEGGI ANCHE: Le Larve, “Piove mi è caduta dal cielo, così come l’acqua”

Condividi su

Giulia Perna

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *