“Nove sigarette” di Luk è un atto d’amore per Napoli e Lucio Dalla: la recensione

“Nove sigarette” di Luk è un atto d’amore per Napoli e Lucio Dalla: la recensione
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Luk è una canzone di Lucio Dalla, che non molti conoscono. Enzo Colursi ha preso in prestito questo brano e l’ha scelto come nome d’arte, questo basterebbe a raccontare molte cose su di lui.

Nove sigarette è il titolo del suo album d’esordio, l’album è stato prodotto da Massimo Blindur De Vita e Paolo Alberta ed è stato pubblicato il 28 febbraio per XO la factory.

Si tratta di una raccolta di canzoni dal linguaggio crudo e diretto, di suoni violenti e malinconici, di rabbia e amori finiti male.

Luk sperimenta e non solo nei suoni, rimane fedele alla musica elettronica ma non ha paura di uscire fuori dai confini del proprio orticello, il risultato è sicuramente positivo e incoraggiante. Luk fa quello che ogni artista dovrebbe fare, cioè provare, giocare, ricercare, senza aver paura di fallire.

I testi dei brani sono il suo punto di forza, Luk compie un passo avanti e lo fa mettendo al centro l’uomo, nella sua forma totale e non più soggettiva, tocca così i temi principali della vita di ognuno: l’amore e la paura, il desiderio di partecipazione e la voglia di stare da soli, la vita e la morte.

Voglio partire dalla traccia che chiude il disco e che è anche la title track, Nove sigarette è un testamento, quello che non vorresti scrivere mai, perché non parla della tua di morte, ma di quella di ciò che hai amato.

“Piazza San Domenico che ci ha voluto bene sempre” canta Luk nell’incipit del brano, nelle sue canzoni c’è Napoli, la città in cui vive. Ma c’è anche Bologna, a cui l’artista dedica la prima traccia del disco. In realtà non c’è nessun motivo che lo lega particolarmente a Bologna se non per Lucio Dalla. Il titolo della prima traccia del disco è semplicemente un riferimento ad un concetto che esprime anche in maniera abbastanza violenta.

Luk chiama in ballo anche altri cantautori, lo fa con un brano che si chiama proprio “Lucio Battisti”, colui che ha inventato dei codici che involontariamente ogni artista segue e che ritorna ciclicamente nel vivere quotidiano, la canzone spiega grossomodo proprio questo. Il brano parla del disagio di trovarsi nel caos generale, del non sentirsi al proprio posto, ma poi ci sono “come sempre le canzoni di Lucio Battisti…

Poi c’è Febbraio, il mese in cui Luk è nato e il mese che ha visto anche nascere “Nove sigarette”. Un brano molto personale, da ascoltare tutto d’un fiato.

La canzone che però è destinata a rubare il cuore e forse il pezzo che più di tutti riesce a far vedere l’anima di Luk è proprio Voce001, una canzone d’amore registrata una notte d’estate con il telefono, un brano che appare nudo nella sua vera essenza così come il momento spontaneo in cui è venuto fuori. Perché Luk è così, senza filtri.

Le “Nove sigarette” sono quelle che metaforicamente ci invita a fumare, un linguaggio crudo e diretto, suoni violenti e malinconici, storie di rabbia e amori finiti male. Luk racconta la fame dei vent’anni, le domeniche di noia, l’insoddisfazione, i dubbi sul futuro, il disagio dei quasi trent’anni, il vuoto e la nostalgia. Il risultato è una fusione tra canzone d’autore e musica elettronica e che tracciano l’inizio di un percorso nuovo ed entusiasmante, quantomeno sincero. Da Luk ci aspettiamo grandi cose e questo è solo l’inizio.

a cura di
Redazione

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