“Dove non ci sei” è il nuovo singolo di Rènico

“Dove non ci sei” è il titolo del secondo singolo di Rènico che anticipa l’uscita del suo EP in primavera.

Il brano è un racconto della mancanza in tutte le sue forme, rappresentata tramite immagini apparentemente distanti che fanno da cornice alla storia di un rapporto senza tempo, sesso né contesto. Non a caso il linguaggio è caratterizzato dalla polisemia di alcuni termini: “E allora aspetterò che tu ritorni ad albeggiare qui”, questa una delle immagini finali del brano che lascia un dubbio.

È una giovane storia d’amore appena finita o il desiderio irrealizzabile di chi ha passato una vita amando qualcuno che ora non c’è più?

Rènico, nome d’arte di Enrico Guerrieri, è un cantautore pugliese classe ’97.  Il suo approccio con la scrittura avviene non appena adolescente quando unisce la passione per le lettere alle sei corde.

Il progetto cantautorale prende forma nel 2018, anno in cui sperimenta l’autoproduzione e che lo porta, nell’anno successivo, alla pubblicazione di quattro singoli da indipendente tra cui il brano “Non è colpa mia” e “Litorale”: testi che alternano romanticismo e cinismo, ritmi che saltano dalla scuola cantautorale italiana (Dalla, Battisti, De Gregori, De Andrè, Conte) alle sonorità americaneggianti (Mayer, Johnson, Mraz) dall’altra.

Il 24 gennaio è uscito il suo primo singolo “Complanari”, seguito dal singolo “Dove non ci sei” che anticipano l’EP di esordio “Cinquecento” in uscita in primavera per Discografia Clandestina. Ecco cosa ci ha raccontato…

Renico, ti abbiamo conosciuto con il singolo “Complanari”, se dovessi descrivere questa canzone con una fotografia, che immagine sceglieresti?

Bella domanda! Sarebbe una foto di compleanno in cui c’è tuo nonno che non guarda l’obiettivo, ma ti fissa e sorride.

“Dove non ci sei” è il secondo pezzo di puzzle. Un brano che parla delle mancanze in tutte le sue forme. Non a caso il linguaggio è caratterizzato dalla polisemia di alcuni termini, spiegaci questa scelta…

L’idea iniziale del brano era quella di unire nella stessa tavolozza colori molto lontani tra loro. C’è dentro la mia quotidianità e una storia d’amore senza età, ed è proprio per questo che ho voluto dare una prospettiva universale, indipendente dal genere, dall’età, dal contesto. Cerco sempre nei miei testi di essere molto descrittivo, senza possibilità di fraintendimento e allo stesso tempo universale e onnicomprensivo.

Cosa fa Renico quando non scrive canzoni?

Vive la sua normalissima vita universitaria.

Quali sono le influenze artistiche che ispirano il tuo modo di fare musica?

Sicuramente il cantautorato nostrano (scoperto paradossalmente molto tardi) da Dalla a Califano. Poi molto pop-rock, quello fatto bene (Beatles, Springsteen, Jackson ecc..). Cerco sempre di carpire qualcosa dal passato e ascolto con poca attenzione le proposte contemporanee.

Tu vivi nel Salento, come percepisci la scena musicale nel tuo luogo d’origine? Hai mai pensato di spostarti verso altre città?

Sì, ci ho pensato e per ora voglio rimanere qui. Voglio essere di passaggio in delle realtà diverse dalla mia…però mai dire mai!

In primavera uscirà il tuo primo EP, puoi darci qualche anticipazione?

Il titolo è “Cinquecento”, come uno dei 5 brani all’interno, l’unico che si distanzia, per sonorità e linguaggio, un po’ da tutto l’ep. È il brano a cui sono più legato e…non aggiungo altro, sarà una sorpresa!

A cura di
Redazione

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