Joe D. Palma: rappresentanti di una generazione porta-pizze

Joe D. Palma: rappresentanti di una generazione porta-pizze
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Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con i Joe D. Palma, band di Padova che ha di recenet pubblicato un nuovo album dal titolo Tutto Ok, esattamente a metà strada tra dance e it-pop, senza mascherare un passato rock

Leggete un po’ cosa ci hanno raccontato in quest’intervista!
E ascoltate qui i brani dei Joe D. Palma:

In che modo Tutto Ok. Rappresenta un cambiamento per voi?

“È il nostro primo disco, sa quasi di battesimo anche se in realtà non è il nostro primo lavoro discografico. Nel senso che comunque è la prima volta per tutti a livello personale che facciamo uscire una cosa su cui abbiamo lavorato veramente per mesi, cercando di fare tutto per il meglio.”

“Oltre a questo sì, è un cambiamento a livello stilistico rispetto all’EP precedente, come ci sarà presumibilmente un cambiamento anche nel prossimo lavoro perché è normale avere nuovi stimoli di ricerca.”

Avete fatto su e giù per l’Italia, com’è andata? Com’è dev’essere per voi il live perfetto?

“È andata alla grande speriamo in futuro di andare nelle regioni in cui non siamo mai stati, rinnoviamo sempre il nostro appello se qualcuno vuole regalarci un furgone…”

“Vogliamo un sacco di bene ai nostri strumenti ma sarebbe figo riuscire a non viaggiare con le chitarre in braccio. Il live perfetto? Sicilia o Sardegna non facciamo preferenze, luglio o agosto è lo stesso, piccolo palco sulla spiaggia, tramonto, poi birrette e dj set.”

“Possono esserci anche cinque persone sarebbe comunque una figata, il nostro Gomez comunque suggerisce: “Basta che ci sia una cena stra gorda”.”

Vi ricordate ancora il vostro primo concerto, com’è andata?

“Assolutamente, il primo concerto con questa formazione 1 dicembre 2017 alle Ex Lavanderie Ramone a Torino, un locale veramente fighissimo. Era la prima data del tour di promozione dell’EP, il concerto è stato figo ma come spesso succede i ricordi migliori vengono da tutto quello che combiniamo dopo.”

“Finito il concerto siamo finiti in un appartamento di universitari, poi 5 chilometri a piedi sotto una tormenta di neve per arrivare fino a casa del mitico Trevi che ci ha ospitato tutti e 5.”

Cos’è cambiato dai tempi della Generazione Brucaliffo, e cosa cambierà?

“Qualcuno ha iniziato a lavorare ma cambia poco, rimaniamo una generazione di porta pizze che spendono i pochi soldi guadagnati la sera stessa al bar.”

“Ma in ogni gruppo di cazzari c’è sempre qualcuno con la testa a posto, il nostro chitarrista, nonché guidatore, nonché guida e padre spirituale, Matteo Stanco si è sposato. Quindi cosa cambierà? Speriamo di non diventare tutti zii a breve.”

È davvero così difficile fare musica nel 2020?

“Dipende da come te la vivi. Siamo veramente tanti a fare musica e bisogna fare dei grandi sacrifici per fare in modo che il proprio progetto arrivi, esca da una dimensione diciamo “provinciale”.”

“Ma gli aspetti positivi sono tantissimi, su tutti il fatto di provare a fare della nostra passione più grande la propria occupazione, poi renderlo effettivamente un lavoro è privilegio di pochi.”

“Ma il solo fatto di portare in giro la tua musica è fighissimo, andare in posti mai visti, conoscere un sacco di persone e incrociare le storie di tutti. Sei pronto a ballare e ad urlare in macchina?”

Se vi costringessimo a trovare degli aspetti positivi, quali sarebbero?

“Dipende da come te la vivi. Siamo veramente tanti a fare musica e bisogna fare dei grandi sacrifici per fare in modo che il proprio progetto arrivi, esca da una dimensione diciamo “provinciale”.”

“Ma gli aspetti positivi sono tantissimi, su tutti il fatto di provare a fare della nostra passione più grande la propria occupazione, poi renderlo effettivamente un lavoro è privilegio di pochi.”

“Ma il solo fatto di portare in giro la tua musica è fighissimo, andare in posti mai visti, conoscere un sacco di persone e incrociare le storie di tutti.”

Cosa dovremmo assolutamente sapere, prima di ascoltare Tutto Ok?

“Sei pronto a ballare e ad urlare in macchina?”

Siamo nuovi di Padova, dove dovremmo assolutamente andare?

“Alla Yarda ovviamente, magari in primavera che adesso c’è la nebbia e d’estate si schiatta di caldo. Ci trovate un po’ tutti, è divertente perché capita spesso di trovare almeno un membro di ogni progetto musicale padovano.”

“È una città incredibile Padova ma siamo sicuri non sia famosa per le piazze e i monumenti, quindi vediamoci lì con un litro di bianco.”

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a cura di
Conza Press

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