Mika – Kioene Arena Padova – 1 febbraio 2020

Mika – Kioene Arena Padova – 1 febbraio 2020
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Si posiziona a metà tra l’entertainment e il concerto vero e proprio la prima tappa dell’anno che Mika ha suonato alla Kioene Arena di Padova sabato 2 febbraio 2020

Quasi come se l’artista nato a Beirut e naturalizzato libanese avesse nostalgia di quell’esperienza di Casa Mika che ha contribuito al consolidamento della sua fama nel nostro Paese.

Artista che nel tour di supporto alla sua ultima fatica, My Name Is Michael Holbrook, sembra quasi mettere in secondo piano l’Europa escludendo i mercati nei quali il successo è stato anche ottenuto grazie alle esperienze televisive. Vecchio Continente di fatto ignorato per dare spazio ad un ben più esteso tour mondiale, che spazia tra Nordamerica, Oceania ed Asia.

Il concerto è introdotto dall’esibizione della cantante neosoul inglese Charlotte, sul palco accompagnata da un solo chitarrista, e lanciato da una playlist di brani scelti non a caso, come ad esempio quella Freedom di George Michael trasmessa poco prima del suo ingresso sul palco.

Nelle due ore scarse di esibizione Mika non si limita a proporre una sequela di canzoni, ma un vero e proprio concept in bilico tra il ruolo dei colori nella vita e la sua stessa vita. Non è un caso infatti che l’introduzione a Ice Cream sia il racconto di come si sono conosciuti i suoi genitori, protagonisti con due ritratti giovanili anche della scenografia del palco.

Uno show dove Mika si racconta senza alcuna ipocrisia e senza alcuna censura al numeroso pubblico accorso alla Kioene Arena. Non si fa nessun problema, nell’introduzione a Dear Jealousy, a narrare quel sentimento che per anni lo ha imprigionato e che, grazie alla musica dell’ultimo disco, ha messo da parte.

Oppure quando nella hit Big Girl (You Are Beautiful) racconta del fatto che il brano sia nato dopo un suo viaggio in California. Musica e simpatia come quando, ad esempio, ruba alcune maschere con la sua faccia indossate da alcuni fan delle prime file per piazzarle, non senza qualche sorriso, al bassista Max Taylor, vero motore di groove e avvistato tra il pubblico fino a pochi minuti prima dello show.

Ma è con Elle Me Dit che tutte le forme del Mika del 2020 esplodono nel loro massimo splendore

Il brano è stato introdotto da un monologo nel quale Mika racconta che, durante una non facile fase dell’adolescenza, si fece suggerire da una persona che l’unica soluzione ai problemi è ballare anche se sei l’unico nella stanza a farlo.

Persona ora in sedia a rotelle e della quale solo a fine monologo viene svelata la sua identità: la madre. Brano che vedrà salire sul palco anche due fan che con lui danzeranno e alle quali, verso la fine del brano, insegna la cosa più importante della serata: il fatto che lui non si sente un ballerino ma che la cosa gli riesce bene perché ci mette tutta la grinta possibile nel farlo.

Maestro di vita, voce clamorosa, danzatore, pianista e soprattutto grande intrattenitore. Le sfumature di Mika sono molteplici e mostrano un artista capace di cantare il finale di Happy Ending senza microfono, tra lo stupore generale, e fare alcune battute sul pubblico; audience che rispetto al suo ultimo concerto padovano canta di più, meglio, ma è anche più invecchiata.

Oppure quando, tra un mix di satira e critica, narra poco prima di Lollipop la reazione del giornalismo italiano e di alcuni suoi ex colleghi, come Morgan, di fronte alla notizia del suo decesso per una caramella in testa.

Un tour di successo che proseguirà in Italia con le ultime tre tappe di Napoli, Bari e Reggio Calabria.

Ice Cream 
Dear Jealousy 
Relax, Take It Easy
Origin of Love
Platform Ballerinas 
Big Girl (You Are Beautiful) 
Tiny Love 
Underwater
Paloma
Domani (Tomorrow)
Elle me dit
Stardust
Lollipop
Happy Ending
Love Today
We Are Golden
Grace Kelly
Stay High / Tiny Love Reprise

https://www.instagram.com/p/B70OKjnoDjm/

A cura di
Nicola Lucchetta

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