I cento brani che ricorderemo dello scorso decennio

I cento brani che ricorderemo dello scorso decennio
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Una cosa è certa: i bilanci di un decennio si possono iniziare a fare solo dal primo giorno di quello successivo, soprattutto in un’epoca come quella attuale nella quale basta un colpo di vento per creare un nuovo trend e un fenomeno virale per poi, in un battito di ciglia, dimenticarsene.

Il periodo 2010-2019 è stato il primo dove i social media e i nuovi modi di fruizione della musica hanno iniziato a dettare legge

Dischi se ne vendono sempre meno, anche se c’è un sorprendente ritorno di fiamma del vinile, e le classifiche nascono a colpi di streaming o di download digitali. YouTube si è ormai sostituito a network come MTV per diffondere a tutto il mondo i videoclip degli artisti. In poche parole, Internet si è sostituito ai media classici in maniera definitiva.

La conseguenza è che in ambito mainstream ogni genere riesce ad ottenere la sua corposa “bolla”, al punto che un genere dato più volte per defunto come il rock continua a dare numerosi colpi di coda, grazie soprattutto alle vecchie glorie ma anche ad alcune nuove leve. I generi in voga sono il rap e la musica elettronica, entrambi nelle loro varie sfumature, al punto che lo stesso pop si è contaminato di queste influenze, rendendo molto labile il confine tra questi tre generi.

La fine di un decennio è anche il punto per fare un bilancio dei 100 brani che ricorderemo di questo periodo

Ognuno accompagnato da un pensiero della lunghezza massima di un tweet, una chart figlia di questi tempi. Non è una lista esaustiva, come non si prefigge l’obiettivo di ricoprirne un ruolo nella maniera più oggettiva: ci sono brani che effettivamente hanno sfondato in Italia, ma anche roba pressoché sconosciuta in questi lidi ma dal successo esplosivo in altri mercati. Con, sparse qua e là, alcune chicche che sarebbe un peccato dimenticare; un articolo suddiviso su più pagine e, con alla fine, una playlist che potrete ascoltare su Spotify.

E con una particolarità, che è quella della mancanza di brani provenienti dall’Italia. E per un semplice motivo: il nostro mercato vive in una dimensione parallela che richiede un’analisi approfondita a sé stante.

100 – Big For Your Boots – Stormzy

Impegno politico e un groove impattante per uno dei top player del grime made in UK.

99 – A Sky Full Of Stars – Coldplay

Una band che in questo decennio ha raggiunto una meritata fama mondiale nel loro pezzo migliore.

98 – FRIENDS – Marshmello feat. Anne-Marie

Un pezzo passato in secondo piano ma che, a conti fatti, è un inno generazionale.

97 – Changed The Way You Kissed Me – Example

Poco conosciuto in Italia, molto noto in UK, Example con questo brano ha stupito anche i più scettici.

96 – Harlem Shake – Baauer

Fun Fact: il brano dura ben oltre i trenta secondi.

95 – Lemon – N.E.R.D. Feat. Rihanna

Il Re Mida del decennio con la regina del pop per un gradito ritorno dei N.E.R.D.

94 – R U Mine – Arctic Monkeys

Dopo l’esplosione del 2006, gli Arctic Monkeys si consolidano con uno sguardo al passato.

93 – Let It Happen – Tame Impala

Il ritorno del rock psichedelico. Direttamente dall’Australia.

92 – Read All About It – Professor Green Feat. Emeli Sande

Una delle voci più belle del decennio con il rapper più incazzato della sua generazione.

91 – Shutdown – Skepta

L’uomo che ha rilanciato il grime, un esempio della contaminazione di etnie nel Regno Unito.

90 – Waka Waka – Shakira

L’inno dei mondiali in Sudafrica del 2010, impossibile da dimenticare. Come le vuvuzela.

89 – Love You Like A Love Song – Selena Gomez e The Scene

In un’epoca di popstar provocatorie, Selena Gomez spicca per la semplicità con un brano d’altri tempi.

88 – Despacito – Luis Fonsi

No comment, perché hanno detto di tutto tutti.

87 – Don’t You Worry Child – Swedish House Mafia

Un inno della EDM da chi ha contribuito alla stratosferica crescita del genere.

86 – Juice – Lizzo

Nasce come artista hip hop, fa una svolta commerciale dal retrogusto discomusic. Mossa riuscita.

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Staff

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