Piero Pelù – Alcatraz – 19 Novembre 2019

Piero Pelù – Alcatraz – 19 Novembre 2019
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Opening Alosi

Una serata che si è aperta – alle 20.35 – con la performance di Alosi, al secolo Pietro Alessandro Alosi, una giovane anima rock già voce e autore del duo folk-rock Il Pan Del Diavolo. L’artista palermitano è reduce dal lancio – avvenuto lo scorso maggio – del suo primo album solista intitolato “1985”.

Una voce decisamente in linea con quello che è l’habitat di Piero che mi sento di riassumere in due parole: basettoni e chitarre. Non esente da imprecisioni vocali decisamente evidenti, Alosi ha saputo però tenere testa per una buona mezz’ora ad un pubblico appartenente ad un’altra generazione che sa esattamente che cosa pretendere dal Rock.

Piero Pelù si fa attendere ancora una ventina di minuti ma le 21.30 arrivano in fretta. Accompagnato dai Bandidos (Giacomo Castellano “James Castillo” alla chitarra, Luca Martelli “Luc Mitraglia”, alla batteria-cori-sequenze e Dado neri “Black Dado” al basso-doppia chitarra-cori), l’artista ha voluto aprire il concerto con un messaggio importante. 
Lo show inizia infatti con una serie di input sul clima e sulla situazione che il nostro pianeta sta attraversando, enfatizzati da luci verdi, il colore preponderante di quasi tutta la serata. Al termine dei messaggi di sensibilizzazione Piero fa l’ingresso sulla scena sulle note del primo brano – che poi sarà anche l’ultimo – cioè Picnic all’inferno.

“Non è maltempo, ma cambiamento climatico!”

Il brano, uscito lo scorso ottobre, affronta il cambiamento climatico, una tematica tanto attuale quanto importante. Da sempre sensibile a questo tipo di argomento, infatti, l’artista riprende a suo modo e nel suo stile il discorso che Greta Thunberg fece nel dicembre del 2018 a Katowice, in Polonia, in occasione della COP24, realizzando una sorta di “duetto” con l’attivista svedese. Partito dal 2019 con Picnic all’inferno, Piero Pelù attraversa grandi classici della sua discografia e quella dei Litfiba che la gente sembra apprezzare moltissimo. 

Quello che è certo è che voci e performer come Piero non ce ne sono molti in circolazione e la dimostrazione ce l’ha data proprio all’Alcatraz: in continuo movimento, come un attore su un palco di un teatro, ha saputo mantenere sempre alta l’attenzione, giocando molto con il pubblico.

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Un pubblico che non si è tirato indietro nemmeno quando l’artista lo ha sfidato a trovare la Regina di cuori. E Milano, di regine di cuori che con molto coraggio e poco pudore hanno accolto la sfida, sono state tre. Tre donne che, in nome dell’emancipazione e hanno deciso di mettersi un po’ a nudo togliendosi la maglietta sulle note del celebre brano.

Espressivo come non mai e con una voce sempre impeccabile, è passato attraverso grandi pezzi storici come La predaGioconda e il suo “momento liturgico”, e Io ci sarò, fino a Bene Bene, Male, Male, Tutti Fenomeni El Diablo. Particolarmente toccante è stato il momento di Fiorirà, la canzone che il cantante ha voluto dedicare alle vittime di mafia, ‘ndrangheta e tutta la mala politica italiane.
Un momento intenso reso ancora più solenne dai visual curati che hanno mostrato in sequenza i volti di alcune delle vittime più importanti, da Falcone e Borsellino, a Peppino Impastato e altri come il giornalista Mauro De Mauro, il poliziotto Boris Giuliano e il sacerdote Peppino Diana.

Al termine del brano, inoltre, il lancio al pubblico di alcuni fiori ha dato alla canzone un tocco incredibilmente romantico. Conclude – per finta – Toro Loco e la sua energia che lascia spazio solo al pogo sotto il palco e tante braccia al cielo per poi concludersi, veramente, con il bis di Picnic all’inferno, il brano da dove tutto è partito.

Foto di
Mirko Fava

Testo di
Giovanna Vittoria Ghiglione

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Mirko Fava

Mirko Fava nasce a Parma il 23/04/1991. Ha un diploma da geometra che ha usato per poco tempo, prima di diventare impiegato. Ha cominciato ad appassionarsi di musica negli anni delle superiori ed è andato alsuo primo concerto nel 2007, portandosi dietro una delle prime digitali compatte di suo padre, ottenendo scarsissimi risultati. La passione per la fotografia è cominciata parallelamente a quella per i concerti, anche se a tutti gli effetti si è sviluppata definitivamente dopo qualche anno. La macchina fotografica lo accompagna anche in viaggio, alla costante esplorazione del mondo. Tutte passioni economiche, in pratica.

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